Wise Society : Psicologia ambientale: ecco come vivere meglio la propria casa

Psicologia ambientale: ecco come vivere meglio la propria casa

di Andrea Ballocchi
11 Novembre 2019

L’abitazione influenza molto la nostra vita. Ecco allora come renderla più su misura ai nostri bisogno per vivere meglio. I consigli di uno psicologo e psicoterapeuta

Come e quanto ci influenza il luogo in cui viviamo? Più di quanto possiamo pensare. La casa, l’ufficio, ci può rendere più felici, appagati, meno stressati. Alcuni ambienti favoriscono idee più creative: per esempio le stanze con i soffitti più alti. Addirittura i pazienti sottoposti a interventi chirurgici hanno un migliore decorso post-operatorio se ricoverati in stanze con vista su alberi.  Tutto quanto scritto è frutto di studi scientifici che fanno parte di una specifica branca della psicologia: la psicologia ambientale, che si occupa del rapporto tra la psiche umana e l’ambiente abitativo.

Luca Mazzucchelli ne ha parlato in occasione di Klimahouse Camp, evento di lancio dell’edizione 2020 di Klimahouse.

Casa nella natura

Psicologia ambientale: gli ambienti dicono molto delle nostre caratteristiche intrinseche, della nostra personalità, foto Pixabay

Psicologia ambientale: l’importanza di un’abitazone naturale, protettiva, sana

Lo psicologo e psicoterapeuta ha messo in evidenza il legame tra casa e il nostro stato d’animo e come possiamo migliorare la nostra casa e i suoi ambienti. Un primo punto cardine è la natura: gli elementi naturali riducono l’affaticamento mentale e ristorano l’attenzione. Un tema importante del concetto di natura nel nostro vissuto è legato alla biofilia, ovvero l’attrazione ancestrale dell’uomo per la natura.

Una casa ricca di natura

«Nel nostro passato gli ambienti ricchi di vegetazione e acqua favorivano la nostra sopravvivenza», spiega Mazzucchelli. Per questo essere esposti a elementi naturali si associa ad alti livelli di benessere psicologico e riduce stress e ansia: lo confermano, anche in questo caso studi scientifici. Ecco perché in casa occorre inserire elementi naturali come legno, pietra, acqua, piante, come materiali o complementi.

Possono essere sufficienti anche rappresentazioni della natura, sotto forma di foto, quadri, sottofondi sonori per ridurre irritabilità e ansia. «Inserire in casa qualcosa di vivo – animali, piante, orto – ci ricorda la nostra capacità di rinascere e rinnovarci continuamente», afferma ancora Luca Mazzucchelli. Materiali ed elementi naturali rendono le nostre abitazioni “ambienti rigenerativi”, ristorativi, concetti base dell’effetto restorativeness.

Uno spazio protetto in cui rifugiare mente e corpo

Un altro elemento importante per migliorare la nostra casa nell’ottica della psicologia ambientale è creare spazi protetti, elementi in cui rifugiarci: dentro casa, contare su un angolo che permette di sentirsi al sicuro, aiuta a concentrarsi su se stessi, lasciarsi andare, rilassarsi.

Basta anche una poltrona accogliente, posizionata in una nicchia, l’angolo di un divano, uno studiolo ben posizionato o, al limite, un separé. Tanto quanto occorre migliorare i propri spazi, bisognerebe evitare di vivere o lavorare in edifici le cui caratteristiche possono scatenare la sick building syndrome, ovvero la “sindrome dell’edificio malato”, che oggi colpisce molte persone. Secondo il Ministero della Salute, alcuni studi condotti su uffici e altri edifici pubblici in vari Paesi, hanno rivelato una frequenza di disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50%.

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Secondo la psicologia ambientale gli elementi naturali inseriti nell’arredamento di casa riducono l’affaticamento mentale e ristorano l’attenzione, foto Pixabay

Psicologia ambientale e stanze dela casa

Un altro elemento importante per vivere spazi positivi è favorirne la loro personalizzazione: «gli ambienti dicono molto delle nostre caratteristiche intrinseche, della nostra personalità», evidenzia Mazzucchelli. Le stanze rappresentano diverse parti di noi: nel soggiorno, luogo della convivialità, esponiamo ciò che vogliamo gli altri vedano di noi, il sé pubblico. La cucina è il luogo della famiglia e del ritrovo, dove si nutre corpo e mente: è il sé emotivo. La camera da letto è il sé privato, che custodisce particolari riservati e autentici di noi.

In ogni caso avvicinarsi alla psicologia ambientale significa dare un nuovo approccio all’abitare che sia: consapevole dell’influenza che l’ambiente ha su di noi; attivo rispetto al potere che abbiamo di influenzare l’ambiente per influenzarci; sostenibile non solo da un punto di vista ambientale ed etico ma anche lato umano.

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