Wise Society : È morto Paolo Soleri, fondatore di Arcosanti

È morto Paolo Soleri, fondatore di Arcosanti

di Francesca Tozzi
10 Aprile 2013

Pioniere della sostenibilità ambientale in urbanistica, con il suo pensiero, i suoi progetti e le sue opere, ha mostrato la capacità dell'architettura di influenzare e persino guidare la ricerca di un nuovo modo di abitare la Terra

Un’architettura e un’urbanistica che non violentino il territorio per soddisfare l’ego del progettista ma che anzi si sviluppino in armonia e coerenza con lo stesso terreno sui cui sorgono, traendone materia e linfa vitale. Una città non più al servizio delle macchine e della colonizzazione del Pianeta ma davvero a misura d’uomo, punto di partenza per un nuovo modo di abitarlo.

Questa è la visione che ha reso speciale il pensiero e il lavoro dell’architetto torinese Paolo Soleri, morto ieri a 93 anni in Arizona, proprio dove si era trasferito nel 1956 per fondarvi prima la Cosanti Foundation e poi, nel 1970, Arcosanti, a 65 km a nord di Phoenix, un prototipo di città per 5.000 persone concepito all’insegna dell’arcologia, idea innovativa che unisce architettura ed ecologia, basandosi sul risparmio delle risorse e dell’energia per vivere sfruttando il meno possibile l’ambiente.

Il mondo perde così una delle sue grandi menti. Paolo Soleri non è stato solo un architetto ma un artista completo, filosofo, scrittore, scultore, marito e padre, persona poco incline ai compromessi, portato più a pensare in grande che a cercare facili consensi.

Pioniere della sostenibilità ambientale in urbanistica, ha passato una vita a indagare come l’architettura, in particolare l’architettura della città, potrebbe sostenere le innumerevoli possibilità di aspirazione umana. Un pensiero che si incarna sul terreno nelle forme fluide della sua architettura laboratorio Cosanti a Paradise Valley e nella costruzione continua ad Arcosanti, il laboratorio urbano sorto nel cuore del deserto dell’Arizona. Laboratorio incentrato sul design innovativo e la responsabilità ambientale che è stato descritto dalla rivista Newsweek come “il più importante esperimento urbanistico intrapreso durante la nostra vita”. Oltre 7.000 studenti hanno partecipato alla sua costruzione. Più di 50.000 appassionati di architettura visitano ogni anno questo sito che oltre a ospitare spazi abitativi offre programmi educativi e culturali.

Fra le sue opere più famose la Dome House a Cave Creek, in Arizona, la fabbrica di Ceramica Artistica Solimene a Vietri, in Italia, il Santa Fe Amphitheater nel Nuovo Messico, il Glendale Community College Theater in Arizona. Il suo lavoro è rappresentato da modelli, disegni, libri, conferenze e mostre in tutto il mondo.

In un’epoca di specializzazione, caratterizzata da una creatività spesso chiusa nell’egoriferimento narcisistico, Soleri ha mostrato la capacità dell’architettura di influenzare e persino guidare la ricerca di un nuovo modo di abitare la Terra.

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