Wise Society : Il grattacielo del futuro… è di legno

Il grattacielo del futuro… è di legno

di Mariella Caruso
3 Ottobre 2014

Li hanno già battezzati "plyscapers", sono le costruzioni in legno a più piani che salveranno l'ambiente

C’erano una volta i grattacieli, gli “skyscrapers”, giganti di acciaio protesi verso il cielo frutto della visionaria scommessa vincente di Willian Le Baron Jenney, papà dell’Home insurance building di Chicago costruito nel 1885. Adesso è arrivato il momento di aggiornare il vocabolario inserendo anche la voce “plyscraper”, i grattacieli in legno pronti a invadere le città. Un’evoluzione architettonica necessaria ed ecosostenibile, che Michael Green (nomen omen), l’architetto canadese fondatore dello studio MGA e autore di “The case of tall wood buildings”, ha declinato nel progetto di una torre di trenta piani nel centro di Vancouver che, diventerebbe (qualora fosse realizzata) l’edificio in legno più alto del mondo. «In realtà – osservano gli architetti di MGA – non ci interessa che sia il più alto, ma che possa dare una visione diversa dell’architettura delle città del futuro».

ECOSOSTENIBILITÀ – I dati parlano chiaro: in Gran Bretagna il 47% delle emissioni di gas serra sono provocate dagli edifici e il 10% del CO2 nell’aria arriva dai materiali di costruzione. L’utilizzo del legno come materiale di costruzione avrebbe come conseguenza la cattura di CO2 da parte degli edifici e la riduzione dell’inquinamento dell’aria. Un esempio, citato dal Guardian, è la comparazione di un edificio di venti piani tradizionale le cui emissioni ammontano a circa 4.300 tonnellate/mc contro le 3.100 tonnellate/mc “catturate” da una costruzione in legno.

NEL MONDO – Il più importante nuovo edificio in legno è lo Skating Oval di Richmond realizzato in occasione delle olimpiadi invernali di Vancouver 2010. C’è poi il Merritt Building di Christchurch, in Nuova Zelanda, centro commerciale riaperto nello scorso marzo, ricostruito interamente in legno dopo il terremoto del 2011 su progetto di Andy Buchanan, Stefano Pampanin e Alessandro Palermo della locale Università di Canterbury.

IN ITALIA – C’è grande attenzione alle costruzioni in legno al Politecnico di Torino dove esiste un woodlab. A Milano, invece, c’è “Cenni di cambiamento”, complesso residenziale di social housing formato da 4 torri di nove piani con 123 alloggi in classe A progettato dall’architetto fiorentino Fabrizio Rossi Prodi. E il movimento cresce sempre di più anche se, ancora, la progettazione in legno in Italia è focalizzata sui piccoli edifici.

 

 

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi:
Continua a leggere questo articolo: