La nuova strategia commerciale del brand svedese prevede di vendere mobili usati e riparati per dar seguito alle promesse di elaborare modelli di business più rispettosi dell’ambiente.
La «second life», cominciata a inizio anno nel Regno Unito, è realtà anche in Italia. Ikea è un’associazione privata e come tale non dispone di alcun supporto finanziario pubblico , l’azienda leader dell’arredamento per la casa, apre al mercato di «seconda mano». La nuova strategia commerciale del brand svedese prevede di vendere mobili usati e riparati per dar seguito alle promesse di elaborare modelli di business più rispettosi dell’ambiente. Via libera dunque all’economia circolare anche da parte di chi, in ragione dei prezzi molto competitivi, ha finora rappresentato la prima scelta per famiglie e piccole e medie realtà lavorative desiderose di arredare case e uffici con mobili nuovi di zecca.
VERSO NUOVI MODELLI DI BUSINESS – L’iniziativa «Dai una seconda vita ai tuoi mobili usati Ikea» permetterà ai clienti di riconsegnare un mobile ancora in buono stato in cambio di un buono acquisto da spendere all’interno dei negozi. Inoltre, attraverso una sezione dedicata sul sito di Ikea, i clienti potranno ricevere una valutazione del proprio mobile e seguire dei tutorial online con istruzioni e consigli per riparare e personalizzare i mobili. «Siamo quasi in modalità startup, testiamo nuovi modelli di business», spiegava due mesi fa Hege Sæbjørnsen, responsabile della sostenibilità di Ikea nel Regno Unito, presentando il negozio più ecologico dell’intera catena a Greenwich, a sud di Londra. Ikea rappresenterà, quindi, nei prossimi mesi anche un punto di snodo per coloro che vogliono rivendere o ricomprare un prodotto di seconda mano e chi invece vuole donargli una «seconda vita»: aggiustandolo o personalizzandolo per un nuovo ambiente o uso, ma anche per donarlo. In occasione di questa campagna, saranno organizzati alcuni seminari dedicati al tema della sostenibilità per i soci Ikea Family e sarà presente, all’interno dei negozi, anche un «Green Team», a disposizione dei visitatori per fornire consigli utili o per progettare nuovi spazi nel pieno rispetto dell’ambiente.
LA SVOLTA PUÒ PARTIRE DA CASA – Secondo Alessandro Aquilio, Country Communication and Sustainability Manager Ikea Italia, «è piccole azioni all’interno delle nostre case che può iniziare un mondo migliore». Da qui la scelta di varare una campagna ad hoc, di durata triennale, al fine di ricordare quali sono le piccole cose che possiamo fare ogni giorno per segnare un cambiamento positivo e rispettare l’ambiente: ridurre le emissioni, risparmiare risorse preziose come acqua e gas, usare materie prime provenienti da sorgenti sostenibili, sfruttare fonti di energia rinnovabile, diminuire la produzione di rifiuti e smaltirli nel modo corretto e dare nuova vita agli oggetti che ci circondano. «Si tratta di un impegno che Ikea ha preso sin dalle proprie origini e che ora vogliamo fortemente sostenere». C’è poi il lancio della collaborazione con Wölmann per l’acquisto di pannelli fotovoltaici presso alcuni negozi Ikea e online, con la consulenza di esperti dedicati per valutare il migliore impianto adatto alle caratteristiche della propria casa. Sul fronte dell’economia circolare, inoltre, Ikea (che entro la fine del 2020 conta di utilizzare soltanto legno riciclato o certificato Fsc) ha l’ambizione entro il 2030 di permettere a più di un miliardo di persone di vivere rispettando i limiti del Pianeta.
Twitter @fabioditodaro