Wise Society : “Housing Contest”: una casa su misura a 1000 euro al metro

“Housing Contest”: una casa su misura a 1000 euro al metro

di Alessandra Manetto
16 Gennaio 2012

Appartamenti flessibili, di qualità, a costi contenuti. Sono i progetti di nuove abitazioni "sociali" previste da un nuovo bando per imprese presentato al Made Expo di Milano. Che punta sul risparmio energetico e la massima personalizzazione

L’abitazione sociale? Oggi si sceglie dal catalogo, in una rassegna di prototipi calibrati sul binomio alta qualità-basso costo e nati dalla partnership stretta fra chi progetta e chi costruisce.

E per ottenere un prodotto di qualità non occorre guardare solo a sistemi super sofisticati di industrializzazione edilizia, basta mettere a sistema le risorse e conoscenze già disponibili nel mondo italiano delle costruzioni.

Questo il risultato pratico del bando europeo Housing Contest, per la formazione di un repertorio di progetti per edifici residenziali a elevate prestazioni e basso costo, promosso da Assimpredil-Ance (Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza), FederlegnoArredo, In/Arch Lombardia, Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano e l’assessorato allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano.

Le nuove frontiere dell’edilizia sociale

 

Lanciato a ottobre 2010 e recentemente presentato nei contenuti a Milano, Made Expo, e in una mostra alla Triennale, il bando “Housing Contest”, riferito all’area della metropoli lombarda e alle normative edilizie qui vigenti a scala urbana, ha avuto l’obiettivo di promuovere una riflessione sulla qualità architettonica, sulla ricerca e sull’innovazione nel settore dell’abitazione producendo una rassegna di 122 edifici-modello nelle due tipologie della torre a sviluppo verticale e della classica “stecca”. Tutti definiti con la partecipazione di studi e società di progettazione specializzati nei diversi ambiti coinvolti, dalle strutture agli impianti, e con una proposta definita di allestimento degli interni. Il costo si aggira sui mille euro al metro quadrato e non supera i 1.600, per una superficie lorda di pavimento di 5mila metri quadrati (con un posto auto/box e cantina per ogni alloggio), e sono edificabili fra 8 e 36 mesi a seconda del progetto.

Le costruzioni hanno prestazioni energetiche elevate (classi energetiche da B ad A+), tempi e costi entro parametri rigidamente prestabiliti, flessibilità tipologica, alto isolamento acustico, con in più un’attenzione particolare all’intero ciclo di vita dell’edificio e ai costi di gestione e mantenimento in efficienza. Poco meno di trenta edifici hanno ricevuto le quattro stelle da parte della giuria qualitativa, che ha affiancato quella tecnica assegnando il ricononoscimento massimo (su una scala da uno a quattro) ai progetti che si sono distinti per le soluzioni tipologiche più interessanti, valutando la presenza di doppi affacci e la loro coerenza con l’orientamento dell’edificio, l’illuminazione naturale delle parti comuni, la qualità compositiva complessiva, quella delle finiture e degli elementi d’arredo previsti. Il Repertorio dei progetti è attualmente in fase di lavorazione e – come indicato dal bando – avrà una durata di cinque anni. Una volta pubblicato, il committente pubblico o privato potrà contattare le imprese e richiedere “quell”‘ edificio, adattandolo alle proprie esigenze.

I vantaggi di un appartamento “prêt à porter”

 

«Housing Contest è una novità nel panorama italiano», spiega Paolo Mazzoleni, architetto, consigliere dell’Ordine degli architetti di Milano e ricercatore sul tema dell’abitare, che sta lavorando alla pubblicazione del Repertorio. «Innanzitutto, è nato come concorso aperto alle imprese che si avvalgono di un professionista per raggiungere obiettivi di qualità» «E soprattutto -ci tiene a precisare – non ha sfondo ideologico: della serie, prefabbricazione spinta o niente». Il social housing secondo Housing Contest fa i conti con la realtà culturale e produttiva italiana e vuole metterne a frutto le potenzialità. «Nel nostro settore industriale, che utilizza sistemi costruttivi misti e non molto industrializzati, è meglio porre obiettivi chiari con costo contenuto e qualità architettonica». L’obiettivo di arrivare a un catalogo di case “prêt à porter”, pronte da individuare e realizzare, è quindi raggiunto con diverse modalità: alla prefabbricazione industriale vera e propria si accostano i sistemi parzialmente prefabbricati e il “tradizionale evoluto” (primo step di riorganizzazione razionale del cantiere e delle modalità di lavoro); fino all’edilizia di legno, l’outsider che ha messo in campo le proprie potenzialità nel 2009 con il piano Case per l’emergenza post terremoto all’Aquila e ora guarda al grande salto verso il social housing.

Prezzi adatti a tutte le tasche

 

A seconda dei progetti e delle modalità costruttive, il fattore-costo è definito utilizzando diverse leve: dall’efficiente gestione operativa del cantiere alla parziale o totale prefabbricazione del sistema costruttivo (minore è il tempo di costruzione e meno passaggi sono necessari fra una fase e l’altra, meno costa l’edificio). Il resto arriva dall’esperienza sia dell’impresa costruttrice, che del progettista che la affianca. Il segreto è l’atteggiamento molto selettivo che porta a individuare le soluzioni ottimali al miglior costo, a parità di qualità finale, in un mercato come l’attuale che offre un catalogo ampio e variegato di materiali e tecniche costruttive. La strada è battuta, eluderla non è possibile. «Il concetto di qualità a costo contenuto è una necessità assoluta, un mercato rigido come quello attuale ha bisogno di case non troppo costose per le esigenze di fasce sociali diverse», – conclude Mazzoleni, «e per i progettisti, in particolare, questo approccio offre un bagaglio di competenze in più in campo professionale».

 

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