Wise Society : H2OS, nasce in Senegal l’eco-villaggio autonomo e sostenibile

H2OS, nasce in Senegal l’eco-villaggio autonomo e sostenibile

di Maria Enza Giannetto/Nabu
16 Giugno 2017

La Maison Communautaire è il primo lotto del progetto che prevede la realizzazione di un intero sistema composto da spazi comuni e moduli abitativi autonomi contro la desertificazione e l'emigrazione

Uno spazio pubblico polifunzionale e autonomo dal punto di vista energetico e idrico. Sono queste le caratteristiche principali della Maison Communautaire di Keur Bakar Diahité, Comune di Nioro Alassane Tall, Dipartimento di Foundiougne in Senegal inaugurata il 18 maggio. L’eco-maison è il primo lotto del progetto H2OS, che prevede la realizzazione di un eco-villaggio composto da spazi comuni e moduli abitativi autonomi in un’area in cui la desertificazione procedere inesorabilmente.

La Maison Communautaire di Keur Bakar Diahité

La Maison Communautaire di Keur Bakar Diahité, Comune di Nioro Alassane Tall, Dipartimento di Foundiougne in Senegal è l’eco-villaggio inaugurato il 18 maggio 2017

Il progetto di H2OS per la Maison Communautaire

H2OS è un esperimento di co-sviluppo promosso dal Circolo Sunugal (associazione di migranti senegalesi) di Venezia, sviluppato dalla Onlus Musoco (Venezia) in collaborazione con la Ong USE (Union pur la Solidarité et l’Entraide) di Dakar.
Il progetto architettonico e tecnologico è concepito e sviluppato da TAMassociaticonosciuti per la realizzazione di ospedali-modello dalla forte impronta ecologica nel continente africano. «Il progetto – spiega l’architetto Raul Pantaleo di TAMassociati – è nato dalla volontà dell’associazione di migranti senegalesi che ci hanno sottoposto la loro idea di lavorare a un eco-villaggio e di poter condividere e trasferire in Senegal i saperi che avevano maturato in Italia. Noi abbiamo dato e continuiamo a dare il supporto tecnico all’intero progetto che è un percorso partecipativo, innovativo e open source (si può visitare, consultare e scaricare dal sito www.h2os-project.org, nda) e contiene numerose soluzioni costruttive e tecniche adatte agli ambienti dove la risorsa acqua è assai scarsa. Si tratta di un progetto integrato che mette insieme tante esperienze di autonomia abitativa e che sono rintracciabili anche in Senegal dove l’attenzione verso le ecoabitazioni è molto alta tanto che è addirittura presente un ministero degli eco-villaggi».

Una sostenibilità che si riverbera anche nel costo dell’opera, sotto i 200 euro al metro.

La sostenibilità dell’eco-villaggio si riverbera anche nel costo dell’opera, sotto i 200 euro al metro.

Come funziona

La raccolta, la conservazione e l’utilizzo dell’acqua piovana per tutti gli usi domestici sono al centro dell’autonomia dell’eco-casa e di questo progetto antidesertificazione nel villaggio senegalese che si trova in un’area priva di elettricità, acqua, servizi scolastici e sanitari. Le eco-abitazioni, organizzate attorno alla eco-casa comune, tecnologica e autonoma, vengono progettate rispondendo alle reali esigenze degli abitanti che sono stati totalmente coinvolti nella progettazione e nella costruzione.

Le case, infatti, vengono realizzate in mattoni stabilizzati di terra cruda in regime di auto-costruzione comunitaria: gli elementi più complessi, dalle testate agli impianti, sono a cura di tecnici specializzati che, nel frattempo, formano sul posto la manodopera locale per le altre parti delle costruzioni. Una sostenibilità che si riverbera anche nel costo dell’opera, sotto i 200 euro al metro.

La divisione del lavoro

«Il progetto – continua Pantaleo – sta innescando processi di sviluppo portati avanti dalle donne e dagli uomini del villaggio, organizzati in cooperative. Gli uomini, dopo la formazione sono già coinvolti nella costruzione dei mattoni e dei moduli abitativi, mentre le donne, non appena il progetto agricolo sarà avviato, si dedicheranno all’orticoltura. Tutto ruoterà attorno a questo progetto che è un esempio di co-sviluppo e un modello per tutto il continente».

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La raccolta, la conservazione e l’utilizzo dell’acqua piovana per tutti gli usi domestici sono al centro dell’autonomia dell’eco-villaggio e di questo progetto antidesertificazione nel villaggio senegalese che si trova in un’area priva di elettricità, acqua, servizi scolastici e sanitari, Foto: TAMassociati

I vari processi di sviluppo locale sono sostenuti dalle attività di alfabetizzazione degli adulti, sostegno alla scolarizzazione dei bambini, difesa della salute delle mamme, sostegno a attività di piccolo allevamento e orticoltura biologica.
La realizzazione della eco-maison chiude la prima fase del progetto la cui sfida è quella di una progettazione non invasiva ma partecipata «che sa farsi baluardo – spiegano i progettisti – e simbolo di diritti  quali l’accesso all’acqua, al cibo, alla possibilità di vivere nei luoghi dove si è nati e di allontanarsene per volontà, non necessità». Il progetto, che è disponibile online e ha già suscitato l’attenzione di ong e organizzazioni in tutto il mondo, è finanziato da Cgil-Caaf Nord-Est, 8 per mille Chiesa Valdese, LTA (Livenza Tagliamento Acque) ed è supportato da Autodesk Foundation (Usa). È inoltre sostenuto da IdRiCo (Idee per Risorse Collettive), finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, e dall’associazione provinciale Arci Trieste.

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