180 ettari e 1730 residenze fuse nella vegetazione e a impatto zero
Sarà completato nel 2016 e sorgerà nell’Ile de France a 32 km da Parigi e a sei dal grande parco di Eurodisney. Un villaggio turistico di 180 ettari e dotato di 1730 unità residenziali in cui non è il cemento a farla da padrone in altezza e in lunghezza.
Villages Nature, infatti, nato dalla collaborazione tra EuroDisney S.C.A. e Pierre & Vacances-Center Parcs, è un parco naturale in chiave green destinato a diventare il più innovativo d’Europa. Una sorta di città vegetale in cui si realizza una fusione tra architettura e vegetazione. E completamente sostenibile tanto che le autorità francesi lo hanno classificato come “operazione di interesse nazionale” e “progetto di interesse generale” e l’UNEP (Il Programma delle nazioni Unite per l’Ambiente) lo ha scelto per partecipare al “Partenariato mondiale per il turismo sostenibile”.
L’intero fabbisogno termico del sito, infatti, (che comprende il riscaldamento e l’acqua calda degli appartamenti ma anche dell’Aqualagon, l’enorme laguna geotermica di 2500 metri quadrati a cielo aperto dove la temperatura costante di 30 gradi permette la balneazione durante tutto l’anno) sarà coperto da fonti geotermiche grazie al calore sprigionato da due pozzi scavati a 1800 metri di profondità e consentirà di alimentare le reti di superficie tramite un procedimento termico di scambio con l’acqua terrestre riscaldata dal nucleo terrestre.
Un villaggio ideato dai paesaggisti-urbanisti Joe Rohde e Thierry Huau, che si sono ispirati a varie correnti e movimenti artistici per giungere a sintetizzare il tutto in un’architettura visionaria, espressione privilegiata dell’armonia tra l’uomo e la natura, con l’obiettivo di dare vita ad una storia ed immergere i visitatori nella poesia di tale armonia. E che nella realizzazione del parco e nella sua fruizione hanno cercato di valorizzare la biodiversità del sito, la sua flora e la sua fauna, così come la sensibilizzazione dei visitatori alla loro preservazione.
L’obiettivo è quello di minimizzare l’impatto del progetto sulle specie presenti nell’area attraverso una strategia di azzeramento, riduzione e compensazione dell’incidenza della sua realizzazione mediante la preservazione di distese erbose e isolotti boscosi, la creazione di “corridoi ecologici” e l’acquisizione di aree di boscaglia periferica compensativa.