L'idea è venuta al designer giapponese Hiroki Tominaga che con 130 pallet e una spesa di 2300 dollari ha rinnovato un open space di 50 metri quadrati
Sono delle piccole piattaforme di legno dalla misura standard di 120 x 100 cm e in Italia vengono chiamati bancali o pedane anche se nel mondo sono conosciuti con il nome internazionale di pallet. Il loro uso nell’industria civile si diffuse alla fine della seconda guerra mondiale prendendo spunto dall’operato dei militari americani che appoggiavano le merci da trasportare in Europa su piattaforme di legno facilmente movimentabili con attrezzature meccaniche.
Oggi i pallet sono utilizzatissimi nel mondo della logistica e dei trasporti grazie al fatto che riescono a tenere sollevate le merci, consentono di alzare carichi di merci pesanti, possono essere facilmente spostati con un trespalle e resistono agli urti. Quello che non si sapeva ancora era che con i pallet si potesse arredare un intero ufficio. L’idea è venuta Hiroki Tominaga che, su richiesta di un’azienda che produce video e che aveva a disposizione un budget molto limitato, ha trasformato un open space di 50 metri quadrati situato al pianterreno di una palazzina di tre piani in una sala conferenze low cost.
E così il designer giapponese con 130 pallet ha costruito la controsoffittatura e i pavimenti nell’ottica di rendere isolato lo spazio. Poi ha costruito una parete divisoria e una libreria e delle alzate su cui ha posizionato i tavoli che non sono in legno ma di cristallo. Ma Tominaga ha messo dei pallet anche davanti alla facciata-vetrina realizzando anche una piccola tettoia. Una soluzione semplice, pratica ed economica dato che sul mercato il prezzo di un pallet in base alla qualità varia da 10 a 30 euro. E così il costo dell’intera operazione considerata anche la manodopera è stato di poco superiore ai 2000 euro.
