Wise Society : Architettura organica per il rispetto dell’ambiente e dell’uomo

Architettura organica per il rispetto dell’ambiente e dell’uomo

di Andrea Ballocchi
5 Dicembre 2016

Progettare edifici in sintonia col contesto paesaggistico è importante specie in zone naturalistiche di pregio. È quanto persegue, in Valtellina, l’architetto Rocco Borromini

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Architettura organica, una branca dell’architettura che intende promuovere un’armonia tra l’uomo e la natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra l’ambiente costruito e quello naturale, foto: SVHOUSE-INTERNO Rocco-Borromini

L’architettura del futuro che aspetti dovrà considerare? L’uso di materiali naturali, la riduzione dell’impatto ambientale, elevate prestazioni a fronte di un’attenta efficienza energetica. Ma non solo: tra le correnti di pensiero di chi reputa necessaria una svolta “verde” in edilizia si fa spazio anche l’architettura organica. Stiamo parlando di quella branca dell’architettura che intende promuovere un’armonia tra l’uomo e la natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra l’ambiente costruito e quello naturale.

C’è chi ha inteso mettere in pratica questa filosofia progettuale, lavorando in un contesto paesaggistico di pregio qual è la Valtellina. Una zona splendida, ma che ha vissuto negli ultimi decenni l’incuria urbanistica e una progressiva cementificazione. Allora vale la pena riprendere, pur con una connotazione personale, la filosofia costruttiva locale originaria. È quanto sta facendo da anni Rocco Borromini, 40enne titolare di uno studio architettonico le cui creazioni sono sempre oggetto di interesse delle più importanti riviste internazionali del settore.

L’ABITAZIONE? MEGLIO “NASCOSTA”: In Valtellina ci è nato, vive e lavora: «Sono molto legato al mio territorio – afferma – Nascere qui la considero in piccola parte una sfortuna, per le minori occasioni offerte a un architetto, dall’altra un privilegio perché ho potuto e posso contribuire a migliorare e valorizzare il patrimonio edilizio circostante. E anche nelle occasioni in cui ho lavorato al di fuori di questo territorio ho portato con me il bagaglio esperienziale e stilistico proprio dei miei lavori in valle».

Tra i progetti di cui si è occupato i più recenti lo hanno visto impegnato nella realizzazione di abitazioni importanti per superfici e spazi. «Nel caso di M.T. House l’ho progettata completamente incassata nei terrazzamenti, con un ampliamento dell’originaria abitazione esteticamente discutibile. Avevo l’occasione, date le facoltà del committente, di avere carta bianca e puntare anche a scelte “eclatanti”, ma ho voluto evitarlo appositamente, cercando di celare la casa, progettandola in buona parte seminterrata, ma con ampie aperture in vetro. In un altro caso (A.P house) il progetto è nato su un pendio e invece di rialzarla come si fa abitualmente, l’ho semi incassata, facendo in modo che la corte fosse praticamente all’interno del territorio circostante». L’idea che prevale, quindi, è far “scomparire” l’abitato, aiutandosi in questo proposito con l’uso di materiali tradizionali locali come la pietra, a spacco, nella più originaria tradizione». Il motivo di questa scelta è semplice: «il nostro territorio è stato deturpato da anni di incuria dagli anni Sessanta in poi. È una caratteristica purtroppo comune un po’ in tutta Italia. Qui, in particolare, c’è stato quasi il rifiuto del proprio passato, a rivalutare quella condizione rurale e povera, tentando di cancellarla, mentre invece ora si sta riscoprendo».

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L’architetto Rocco Borromini, esponente dell’architettura organica, nelle sue realizzazioni, usa solo materiali naturali come pietra e legno

Quando si parla di architettura ecosostenibile è critico: «L’ecosostenibilità dei materiali andrebbe ponderata attentamente. Nel corso degli anni si è sempre avuta una importante evoluzione che non va rinnegata con l’intento di porre unicamente attenzione al fattore “bioedilizia”. Faccio un esempio: il polistirene oggi sul mercato offre soluzioni con spessori decisamente inferiori al passato, pur conservando i suoi indiscutibili pregi di isolamento e di durabilità pressoché illimitata. Partendo dal presupposto che nei miei progetti c’è largo spazio alla pietra e al legno, materiali naturali per eccellenza, non credo sia giusto demonizzare l’adozione di soluzioni in grado di offrire elevate prestazioni energetiche e che, rispetto al passato, sono realizzate con una sensibile riduzione dell’impatto ambientale. L’edilizia poi, specie se di qualità, va concepita per durare nel tempo, non per essere abbattuta e riciclata».

CASA, LUOGO DELLA PACE: Legato potenzialmente all’interpretazione organica dell’architettura, c’è anche il concetto di casa come “luogo della pace”. «Nel corso della storia personaggi insigni come l’architetto Frank Lloyd Wright tanto quanto il poeta Giovanni Pascoli o John Ruskin – che è l’artefice di quel pensiero specifico – hanno inteso porre al centro il tema del “focolare domestico”. Ma cos’è? È appunto il luogo della pace, un concetto fondamentale del vivere l’ambiente domestico, che poi ogni progettista può interpretare in maniera differente. Se riesci a rendere pienamente accogliente e ben inserita nel territorio la tua casa, facendola diventare un rifugio sicuro dalla vita quotidiana si è colto pienamente il concetto», spiega Borromini. È un denominatore comune che Borromini riporta anche in altri lavori come alberghi, ristoranti, uffici e nei lavori di ristrutturazione e di interior designer.

SPAZIO A VETRO E LEGNO: Come abbiamo detto, tra gli accorgimenti preferiti nello stile dell’architetto valtellinese c’è l’adozione di ampie finestre, che appaga la vista al paesaggio circostante e contribuisce al confort abitativo «perché aiuta a una migliore percezione dello spazio circostante, e il contesto paesaggistico e naturalistico lo favorisce ulteriormente. Le soluzioni tecnologiche permettono oggi di garantire elevate prestazioni energetiche e di isolamento termico anche con vetrate di grandi dimensioni. Questo è un cambiamento rispetto al tradizionale modo di costruire del passato». Un altro elemento di personale interpretazione rispetto alla visione tradizionale locale è l’adozione del legno come materiale strutturale e non solo: «Utilizzare strutture costruttive semi prefabbricate in legno aumenta anche la velocità di esecuzione costruttiva, offrendo come ulteriore pregio rispetto alla pietra di non richiedere spessori importanti».

 

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