Una start up sarda ha creato una mattonella che genera energia elettrica pulita camminandoci sopra. Due campagne di crowdfunding attive per finanziare il progetto
Un pavimento che genera energia elettrica pulita semplicemente camminandoci sopra. È l’idea innovativa della start up sarda Veranu che ha pensato e prodotto la mattonella che converte l’energia cinetica dei passi in energia elettrica per effetto piezoelettrico. Il progetto è nato nel 2012 dalla tesi di laurea specialistica sui sensori di pressione piezoelettrici che l’ingegnere elettronico Alessio Calcagni ha realizzato presso il Laboratorio di Dispositivi Elettronici Avanzati dell’Università di Cagliari.
Veranu e il mercato dell’energy harvesting
Dopo studi, prove tecniche, prototipi e un percorso di incubazione nel venture incubator di Capoterra, il 27 luglio 2016, la start up si è costituita come Srl innovativa. Oggi, oltre al Ceo Calcagni, il team annovera i co-founder Giorgio Leoni e Simone Mastrogiacomo, cui si sono aggiunti Giovanni Sanna, Damiano Congedo, e infine Antonio Chiarello.
«Il mercato – spiegano – attualmente offre prodotti che utilizzano generalmente l’energia rinnovabile generata dalla natura, noi invece abbiamo visto una opportunità tramite i prodotti che generano energia rinnovabile attraverso le persone, il mercato dell’energy harvesting delle persone». Si tratta di quello in cui l’energia proveniente da sorgenti alternative, viene catturata e salvata ed è un settore nuovo e in crescita che può essere integrato ad attuali soluzioni di energia rinnovabile come quella solare o eolica: l’Energy Harvesting Market Report di marketsandmarkets.com stima, infatti, che l’energy harvesting nel 2022 potrà valere 974.4 milioni di dollari, con un rate stimato di crescita dal 2016 al 2022 del 19.6%.
Le caratteristiche della mattonella Veranu
Realizzata con materiali riciclati che abbattono le emissioni di CO2 e riducono anche i costi di produzione, la mattonella Veranu è «facile da installare e da gestire per la manutenzione grazie al peso e dimensioni ridotti (poco più di un kg per un modulo di dimensioni di 30 centimetri per lato) e si integra con ogni tipo di pavimentazione tradizionale poiché si installa direttamente sul massetto diventando, di fatto, una tecnologia invisibile». Una proprietà, questa, che permetterebbe a Veranu un’installazione in zone urbane in cui non è possibile deturpare l’urbanistica come in alcuni centri storici.
Le potenzialità, secondo i suoi inventori, sono altissime: con un solo passo si può erogare fino a 2 W di potenza e bastano 20 passi per accendere un lampione a luci LED in una piazza e 10.000 per ricaricare interamente la batteria di uno smartphone (energia media 11.5 Wh). Veranu ha, inoltre, come obiettivo non solo quello di cambiare la concezione del pavimento tradizionale, visto come oggetto passivo, in uno strumento attivo in grado di generare energia, ma anche quello di «sviluppare stili di vita sostenibili energeticamente nel rispetto dell’ambiente e con un’ottica diversa, partendo da noi stessi e dalle nostre azioni. Noi crediamo – spiega il team – che la nostra soluzione possa creare stili di vita ecosostenibili e un nuovo modo di porsi nei confronti di alcuni problemi».
Il prodotto infatti, non solo può generare energia, ma può anche essere implementato di servizi Iot (Internet of things, il cosiddetto internet delle cose) in modo da poter essere utilizzato con tanti altri servizi.
Il crowdfunding per il progetto
Per mettere a punto l’intero progetto, la società ha già lanciato due campagne di crowdfunding: una sulla piattaforma di equity crowdfunding Equinvest (nata per offrire sul web un asset alternativo alla finanza tradizionale), un’altra, appena partita, su Eppela organizzata collaborazione con Poste Italiane (piattaforma di crowdfunding reward-based per creativi e startup in cui è possibile condividere un’idea, renderla un progetto di crowdfunding e darle visibilità per i finanziamenti).
Grazie al contributo dei donatori, Veranu intende installare il pavimento intelligente in alcuni dei luoghi più frequentati dalla comunità come le piazze, le fiere, gli aeroporti e i centri commerciali. Inoltre, è prevista un’app contapassi che sensibilizzi e informi gli utenti sulla quantità di energia che è stata prodotta e quanta CO2 è stata risparmiata.