Jeremy Rowsell volerà in solitaria da Sydney a Londra dopo aver riempito il serbatoio del suo Cessna con un carburante ottenuto dal riciclo della plastica. L'impresa, ribattezzata “On Wings of Waste”, vuole sensibilizzare il pubblico sul problema del forte impatto sull'ambiente del trasporto aereo
L’aviatore statunitense Charles Lindbergh diventò famoso per un’impresa assai rischiosa per l’epoca: la lunga e prima trasvolata atlantica in solitario e senza scalo. Oggi un pilota britannico vuole diventare famoso con un’impresa ad alto tasso di sostenibilità: volare da Sydney a Londra con un pieno di carburante realizzato con la plastica riciclata. Si tratta di Jeremy Rowsell che affronterà in solitaria 22.000 km alimentando il suo Cessna 182 con un diesel ottenuto dal trattamento dei rifiuti polimerici. L’impresa ecologista è prevista per luglio ed è programmata già da un bel po’ di tempo. Gli obiettivi sono due: segnare un nuovo tempo record e sensibilizzare la società sul problema del forte impatto sull’ambiente del trasporto aereo.
Il progetto, ribattezzato “On Wings of Waste”, vuole infatti portare l’attenzione del pubblico sulle potenzialità della plastica riciclata come fonte energetica. La soluzione del problema passa quindi sia sulla ricerca di mezzi alternativi (il trasporto delle merci su strada ferrata per esempio o la riduzione di voli che hanno alla base la domanda di prodotti non a km zero) sia sulla ricerca di carburanti alternativi. L’anno scorso la compagnia aerea australiana Qantas aveva sperimentato con successo un volo da Sidney ad Adelaide con metà serbatoio pieno di olio da cucina riciclato. La coppia riciclo e mobilità sostenibile potrebbe nel futuro offrire buoni margini di intervento.
Per realizzare il suo progetto Rowsell ha collaborato con Cynar PLC, una società irlandese che trasforma i rifiuti in diesel sintetico usando un processo di degradazione che converte in gas il materiale polimerico di partenza. Il gas risultante viene inviato a un condensatore per ottenere una miscela di distillati di petrolio equivalente. Questo viene poi ulteriormente trattato per produrre combustibile liquido, mentre i gas rimanenti vengono deviati nuovamente dentro i forni che riscaldano la plastica. Il materiale di scarto che avanza dalla conversione dei rifiuti polimerici in diesel è al 5% char, che può anche essere destinato al comparto dell’edilizia per la produzione del cemento e della ceramica.