Wise Society : Tutti in classe A per l’efficienza e il risparmio energetico

Tutti in classe A per l’efficienza e il risparmio energetico

di da La Repubblica del 16 febbraio 2011
1 Marzo 2011

È la nuova campagna nazionale di Legambiente in favore dell'edilizia sostenibile. Su 100 edifici monitorati in 15 città, 89 non hanno superato l'esame. Promosse le Province Autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia e il Piemonte

Pareti senza isolamento, finestre sottili e montate male, ponti termici tra diversi materiali, serramenti e solai che favoriscono gli sprechi energetici. Gli edifici in cui abitiamo e lavoriamo sono responsabili, in nove casi su dieci, di forti dispersioni di calore e quindi costringono a usare riscaldamento e condizionatori, facendo così aumentare i costi in bolletta e diminuire il comfort e la vivibilità. Lo rivela un’indagine di Legambiente che, con la campagna nazionale “Tutti in classe A“, vuole promuovere una nuova cultura del costruire sostenibile.

Una squadra di tecnici ha analizzato 100 edifici tra appartamenti e uffici in 15 città italiane, e solo 11 (tutti costruiti a Bolzano) sono quelli “promossi”. Per mostrare difetti e pregi degli edifici sono state utilizzate immagini termografiche realizzate con un apposito macchinario capace di evidenziare le caratteristiche termiche ed energetiche dei materiali nelle pareti esterne dell’edificio.

«Con le termofoto» spiega Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente «vogliamo rendere evidente quanto sia importante avere case ben progettate e costruite. Le speciali immagini mostrano proprio la differenza tra una casa di classe A, ossia con uno standard di qualità energetica che certifica un bassissimo fabbisogno di energia per il riscaldamento, e quelle costruite invece senza alcuna attenzione a questi temi. Le prime garantiscono una migliore qualità della vita agli abitanti grazie al buon isolamento delle pareti e, a parità di comfort, possono ridurre sensibilmente la spesa per il riscaldamento invernale e fare a meno dei condizionatori d’estate, riducendo fino a un terzo la spesa per il riscaldamento e il raffrescamento, ossia permettendo un risparmio tra i 200 e i 500 euro l’anno a famiglia».
Per fare un esempio, un edificio certificato di classe A ha bisogno di circa 30 kWh/mq anno per il riscaldamento (paragonabile alla capacità di 3 litri di gasolio per riscaldare efficientemente per un anno la superficie di 1 m²), rispetto ad un’abitazione nuova di classe C che ha bisogno di circa 70 kWh/mq anno, mentre un edificio come quelli “bocciati” dalle analisi, mediamente di classe E, ha bisogno di oltre 120 kWh/mq anno.

Sono stati analizzati anche edifici pubblici, «perché Regioni e Comuni» spiega Legambiente «dovrebbero dare il buon esempio evitando sprechi nelle loro strutture», e i risultati sono ugualmente sconfortanti: bocciati 18 edifici su 19 con dispersioni a volte clamorose che obbligano ad un superlavoro i termosifoni d’inverno e i condizionatori d’estate. L’unico palazzo che si salva è la nuova sede amministrativa della Provincia di Bolzano. Nel dossier di Legambiente c’è anche una dettagliata valutazione sull’operato delle diverse Regioni in materia di prestazioni energetiche in edilizia. Promosse le Province Autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia e il Piemonte dove le normative affrontano in maniera completa tutti gli aspetti di rendimento e certificazione energetica degli edifici, gli obblighi, i controlli e le sanzioni e dove, di conseguenza, si possono trovare esempi positivi di edilizia sostenibile. Promosse ma con riserva: Emilia-Romagna, Liguria e Puglia dove mancano ancora dei tasselli per completare il quadro normativo. Bocciate per alcune lacune normative: Lazio, Umbria e Valle d’Aosta, con Leggi Regionali che prevedono indicazioni ancora troppo generiche sull’efficienza energetica. Bocciate per incompletezza e inadeguatezza delle leggi regionali: Toscana, Veneto, Marche, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia, Abruzzo.
«Diventa dunque importantissimo» conclude Legambiente «intervenire nel settore edilizio per ridurre gli sprechi e le emissioni di CO2». L‘Unione Europea ha preso molto sul serio questa sfida con precise direttive che hanno reso obbligatoria, anche in Italia, la certificazione energetica degli edifici nuovi e nelle compravendite di quelli già esistenti. La recente direttiva Ue 31/2010 stabilisce addirittura che dal 2021 tutti i nuovi edifici dovranno avere caratteristiche tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento, oppure dovranno essere in grado di soddisfarli attraverso l’uso di fonti rinnovabili.

 

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