Dall'ordinanza sindacale nell'arcipelago pugliese alla road map francese, passando per l'abolizione nelle residenze reali britanniche. L'inquinamento del mare si combatte eliminando posate e bicchieri monouso
Il divieto di utilizzo di stoviglie e contenitori in plastica, in vigore dal primo maggio, pone le Isole Tremiti direttamente sul podio dei luoghi che tendono a diventare plastic free. Grazie a un’ordinanza del sindaco, infatti, nell’arcipelago pugliese chi trasgredirà sarà multato con una sanzione che va dai 50 ai 500 euro.
Il provvedimento, drastico ma necessario, è arrivato dopo la diffusione dei dati derivati dai campionamenti delle acque realizzati durante il tour Meno plastica più Mediterraneo della nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior, secondo cui nel Mediterraneo si riscontra un’enorme presenza di microplastiche.
L’ESEMPIO DELLE ISOLE TREMITI – «Il prossimo passo – ha spiegato il sindaco Antonio Fentini- sarà vietare le bottiglie di plastica e i contenitori di polistirolo, quelli che usano i pescatori per trasportare il pesce e che si ritrovano spesso in mare. Rivolgo un appello a tutti i sindaci delle isole e dei Comuni italiani che si affacciano sul mare a fare lo stesso: vietiamo tutto ciò che è di plastica e i contenitori in polistirolo. Cerchiamo tutti insieme di fare del bene al nostro pianeta».
Il provvedimento comunale nel piccolo arcipelago italiano passa agli annali anche per la rapidità d’esecuzione rispetto alle road map che molti governi si sono imposte per ridurre o eliminare del tutto la plastica. E se la Commissione Europea ha recentemente messo in piedi la prima strategia paneuropea sulla plastica, delineando un piano in cui si prevede che tutto il packaging sul mercato Ue sia riciclabile entro il 2030, c’è già qualche pallido tentativo da parte dei singoli stati di ridurre le stoviglie in plastica.
GLI ESEMPI DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA – In Francia, ad esempio – primo paese al mondo ad agire con una legge ad hoc ovvero la Transizione energetica per la crescita verde, un quadro normativo con l’obiettivo di mitigare l’impatto del cambiamento climatico – le stoviglie in plastica usa e getta verranno abolite entro il 2020 grazie a una legge entrata in vigore il 30 agosto 2016. Dal 2020, dunque, potranno essere messi in commercio solo tazze, piatti e bicchieri usa e getta idonei al compostaggio domestico e contenenti almeno il 50% di materiali biobased quota che salirà al 60% dal 2025. L’impegno per la riduzione delle stoviglie di plastica è partito anche in Gran Bretagna dove, mentre la premier Theresa May punta a eliminare i “rifiuti di plastica evitabili” entro il 2042, incoraggiando i supermercati a introdurre reparti plastic-free e a promuovere l’uso di imballaggi in plastica meno dannosi, la regina Elisabetta è la promotrice di una campagna anti-plastica in tutte le residenze reali e nei ristoranti e caffè ospitati in alcune di esse. In tutte le proprietà reali vige, infatti, il divieto assoluto di utilizzare plastica monouso (cannucce, bottiglie e piatti usa e getta) e si richiede l’uso di contenitori da asporto biodegradabili e compostabili nei caffè.
L’impegno dei reali inglese avrà la sua “consacrazione” proprio il 19 maggio in occasione del matrimonio del Prince Harry e Meghan Markle alla Saint George’s Chapel, dove la plastica sarà assolutamente bandita. Inoltre, se tra le scelte solidali della coppia reale spicca la donazione a Surfers Against Sewage (Surfisti contro i liquami), organizzazione ambientalista non profit che si batte per la protezione di mari, spiagge e fauna selvatica, c’è anche l’idea regalo pensata da SodaStream, il marchio per la preparazione di acqua frizzante che, in occasione della cerimonia ha creato un’edizione limitata di bottiglie riutilizzabili ispirata ai cappelli icona della famiglia reale. Le bottiglie per la Royal Edition hanno come tappi uno dei cinque cappelli in miniatura tutti 100% riciclabili, realizzati con stampante 3D di ultima generazione.