Wise Society : È nata TerraXcube, l’infrastruttura che simula climi estremi

È nata TerraXcube, l’infrastruttura che simula climi estremi

di Maria Enza Giannetto/Nabu
22 Gennaio 2019

Al Noi Techpark di Bolzano è attivo il simulatore di ultima generazione che offre condizioni uniche a livello mondiale per nuove ricerche in ambito medico ed ecologico

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Il simulatore di climi estremi terraXcube che offre condizioni uniche a livello mondiale per nuove ricerche in ambito medico, ecologico e industriale; Render: Eurac Research/Visual4D

Temperature tra i -40 e i +60° C, irraggiamento solare artificiale anche quando fuori è notte. E poi ancora, pioggia quando fuori c’è siccità e neve in estate. Al Noi Techpark di Bolzano è attivo il simulatore di climi estremi terraXcube che offre condizioni uniche a livello mondiale per nuove ricerche in ambito medico, ecologico e industriale.
Si tratta di una nuova generazione di infrastrutture per la ricerca e i test che sfruttano un approccio multi-dimensionale alla simulazione ambientale. L’innovazione di terraXcube ruota attorno al concetto dei Cubes – Large Cube e Small Cube – due distinte aree di simulazione ambientale le cui specifiche tecniche garantiscono la realizzazione di un ampio spettro di esperimenti e test.
«Le quattro camere di test dello Small Cube – spiega Christian Steurer, direttore di terraXcube, centro di Eurac Research – riproducono principalmente le situazioni climatiche delle Alpi, mentre nel Large Cube si possono simulare condizioni più estreme, come la cima del monte Everest».
«Un progresso eccezionale – dice Hermann Brugger, medico d’emergenza in montagna di Eurac Research – per la medicina d’emergenza in alta quota. Quello che ancora mancava nella ricerca medica ad alta quota era la riproducibilità dei test». Questo è ora possibile all’interno del Large Cube, dove possono rimanere fino a 12 partecipanti e tre ricercatori per un periodo lungo fino a 45 giorni, le condizioni possono essere impostate e ripetute più volte. Un monitoraggio medico continuo controlla l’attività cardiaca, la saturazione di ossigeno, la pressione arteriosa e la temperatura corporea dei partecipanti ai test, garantendone l’incolumità.
«La possibilità di impostare la pressione – sottolinea il biologo Georg Niedrist – rende il terraXcube un’infrastruttura unica a livello mondale e apre nuove prospettive alla ricerca in ambito agricolo e ambientale. Questo supporto tecnologico ci permette di affrontare questioni di base che finora non potevano trovare risposta. Come si comportano gli organismi quando cambia la pressione? Le montagne possono offrire un riparo adatto a tutte le specie che migrano a quote più alte a causa dei cambiamenti climatici? Quanto tempo impiegano ad adattarsi?».

Inoltre, Terracube offre alle aziende la possibilità di eseguire simulazioni ambientali in settori come automotive, UAV, tessile e agricoltura. Le aziende possono, infatti, utilizzare le infrastrutture e i servizi di terraXcube per: sottoporre a stress ambientali impianti di grandi dimensioni per verificare le loro prestazioni in condizioni ambientali estreme; conoscere la risposta dei propri prodotti a particolari condizioni ambientali, prima di avviare il percorso della certificazione; ottenere input di qualità per sviluppare ulteriormente i prodotti;  ottenere supporto qualificato nella fase di R&D.
«Siamo soddisfatti perché possiamo offrire non solo agli studiosi da tutto il mondo, ma anche agli imprenditori internazionali, nazionali e soprattutto altoatesini l’opportunità di svolgere i loro esperimenti e di testare i loro prodotti», afferma Roland Psenner, presidente di Eurac Research.

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TerraXcube offre alle aziende la possibilità di eseguire simulazioni ambientali in settori come automotive, UAV, tessile e agricoltura per conoscere la risposta dei propri prodotti a particolari condizioni ambientali, prima di avviare il percorso della certificazione; per ottenere input di qualità per sviluppare ulteriormente i prodotti;  per ottenere supporto qualificato nella fase di R&D, Foto: Eurac Research

 

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