Wise Society : Summit acqua e clima: firmata la Dichiarazione di Roma

Summit acqua e clima: firmata la Dichiarazione di Roma

di Fabio Di Todaro
26 Ottobre 2017
SPECIALE : La guida per conoscere l’acqua

Conclusa la tre giorni di Roma dedicata all'acqua con l'impegno di aiutare l'Africa e i paesi colpiti da siccità. Ma anche con un invito agli USA affinchè non escano dagli Accordi di Parigi

summit acqua clima, dichiarazione di roma

La fontana di Piazza Farnese illuminata durante il summit su acqua e clima culminato con la Dichiarazione di Roma, Foto: Ufficio stampa Water & Climate International Summit

Un documento – la cosiddetta Dichiarazione di Roma – per sancire l’importanza dell’acqua: coi fiumi al centro del dibattito sui cambiamenti climatici. La nascita di un’alleanza tra aziende per avvicinare la produzione industriale alla tutela dell’ambiente. E un pensiero all’Africa, il continente più colpito dai cambiamenti climatici, dove l’Italia è pronta a supportare l’avvio di nuovi progetti. Sono questi i risultati principali dell’evento internazionale «Acqua e Clima», appena conclusosi a Roma alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Non devvono esserci più conflitti per l’acqua, ma un impegno congiunto affinché contribuisca a garantire a tutti i popoli sviluppo e benessere».

L’EMERGENZA IN AFRICA – Ad annunciare gli impegni internazionali è stato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: «Finanzieremo progetti in Africa per cinque milioni di euro, finalizzati alla gestione della risorsa idrica. Obiettivo di queste iniziative è quello di creare sistemi di monitoraggio e informazione transfrontalieri nei grandi bacini africani, il Congo e il Senegal, che coinvolgono 14 Paesi diversi al fine di programmare metodologie di gestione delle risorse e misure di adattamento ai cambiamenti climatici». Tuttora la scarsità d’acqua è una delle grandi questioni ambientali globali, con circa ottocento milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. Poi ci sono problemi che, negli ultimi trent’anni, sono andati peggiorando: come quelli legali ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze, compresi i flussi migratori. «Non dimentichiamo mai che queste grandi dinamiche ambientali producono enormi flussi migratori interni – è intervenuto il premier, Paolo Gentiloni -. Basti pensare alla vicenda del lago Ciad, la cui crisi gravissima ha provocato effetti notevoli: come due milioni e mezzo di persone sfollate. Inoltre ci sono relazioni evidenti tra la crisi idrica del lago Ciad e l’emergere di minacce terroristiche».

UNA MANO TESA AGLI STATI UNITI – Per il premier Gentiloni, la «responsabilità comune in tema di clima e ambiente si traduce nella difesa e nell’attuazione degli accordi di Parigi». Occorre essere consapevoli che «questi accordi sono importantissimi perché sono stati raggiunti e non bisogna fare passi indietro». L’auspicio è quello che gli Stati Uniti compiano un passo indietro. «Ne va del futuro del Pianeta, ma pure dello sviluppo di Washington, che diversamente rischiare di rimanere indietro nella gara economica e tecnologica per il modello di sviluppo del futuro».

Twitter @fabioditodaro

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: , ,
Continua a leggere questo articolo: