La coalizione di governo ha annunciato di aver concordato la data del 2022 per la chiusura di tutte le sue centrali nucleari. La maggior parte degli impianti verranno disattivati già entro la fine dell'anno
Un incontro della coalizione di governo che si è concluso nelle prime ore di questa mattina ha stabilito che la Germania sarà il primo paese industrializzato a rinunciare all’energia nucleare. Secondo quando riporta la BBC, è stato il ministro dell’ambiente, Norbert Rottgen ad annunciare che il 2022 è la data concordata per la chiusura di tutte le centrali nucleari. Questo è il risultato del lavoro di un gruppo di esperti sull’energia nucleare istituito da Angela Merkel in seguito al disastro dello stabilimento di Fukushima in Giappone. Sono state molte in Germania le proteste di massa anti nucleare a seguito del disastro.
Secondo quanto riporta la BBC, Rottgen ha dichiarato che i sette impianti più vecchi del Paese, spenti preventivamente a marzo, insieme alla centrale nucleare di Kruemmel, non verranno più riattivati. Altri sei si fermeranno entro il 2021 e i tre impianti più recenti verranno disattivati entro il 2022. Rottgen ha concluso affermando che si tratta di un provvedimento definitivo senza nessuna clausola di revisione.
«Siamo sulla buona strada» queste le parole della Merkel prima della riunione di domenica, «ma sono ancora tante le questioni da considerare. Per uscire da qualcosa bisogna anche poter dimostrare come questo cambiamento funzionerà e in che modo è possibile avviarsi verso una fornitura di energia più durevole e sostenibile».
Una scelta coraggiosa quella della Germania che traduce la volontà di cambiare rotta rispetto alle politiche energetiche che prevalgono in Europa. In Italia, dove non ci sono impianti che producono energia nucleare, i cittadini sono chiamati a votare al referendum del 12 e 13 giugno per esprimere la loro opinione sulla decisione del governo di investire in un piano energetico che punti sul nucleare.