Il paese è sempre più proiettato verso le energie rinnovabili e nella ricerca di nuove fonti alternative
Lo scorso 18 settembre non è riuscita a rendersi indipendente dal Regno Unito: al referendum che chiedeva di pronunciarsi sulla secessione il 55,3% dei cittadini ha votato per rimanere legata a Londra. Ma la Scozia indipendente lo è già dal punto di vista della produzione di energia rinnovabile. Secondo i dati raccolti dalla Weather Energy e riportati dal Wwf Scozia, infatti, nel solo mese di ottobre le pale eoliche hanno generato 982,842 MWh di energia elettrica sufficiente per alimentare ogni casa del paese (che sono circa tre milioni). Anzi in realtà la quantità di energia raccolta è stata anche di più pari al 126% dell’intero fabbisogno. Come dire che una quota di energia la Scozia potrebbe pure esportarla.
Ma il paese, una volta famoso per il whisky, è oggi all’avanguardia nella produzione di energia alternativa e sta poco a poco smantellando le vecchie centrali a carbone. Nello stesso mese di ottobre si sono registrati dei record anche per quanto riguarda la raccolta di energia solare (complice anche un autunno eccezionalmente caldo) dei pannelli fotovoltaici delle abitazioni che è stata pari alla copertura del 46% del fabbisogno elettrico di una abitazione media.
Ma non finisce qui: la Scozia sta completando a Pentland Firth, nel Nord del paese il progetto Atlantis Resource il più grande al mondo del suo genere che darà elettricità a 175.000 case usando l’energia delle correnti marine grazie alla posa di 269 turbine da 1.5 MegaWatt che saranno presto installate.
La Scozia non sarà indipendente dal punto di vista amministrativo, ma entro il 2020 raggiungerà almeno l’autosufficienza energetica.