Già ora viene smaltito il 95% del totale, ma a sfuggire alla raccolta corretta è la percentuale buttata dai privati
«Bisogna lavorare per incoraggiare comportamenti eco-sostenibili e virtuosi, per questo esorto i cittadini ad approfittare dei punti attivati dall’Ama». È l’invito che arriva da Piergiorgio Benvenuti, presidente dell’Azienda municipale ambiente della capitale, che da oggi ha attivato quattro centri per la raccolta degli oli usati. Soprattutto quelli di uso privato che vengono smaltiti attraverso il fai-da-te, come i lubrificanti dell’auto, della moto e della barca. Di cui spesso la gente, non sapendo come disfarsene, lascia in strada o li disperde a terra e nei tombini.
Tanto per avere un’idea dei danni che queste iniziative comportano, va detto che se si rovesciano nel terreno quattro chili di olio esausto, pari al cambio di una macchina, si inquina una superficie grande come un campo di calcio e le sostanze tossiche possono raggiungere la falda acquifera.
Invece in che modo vanno smaltiti i lubrificanti, una volta terminato l’utilizzo? Dovranno essere trasportati in contenitori chiusi ermeticamente e poi versati nell’apposito serbatoio, dopo avere mostrato un documento d’identità agli addetti dei centri di raccolta. Che si trovano in via Teano, via Laurentina, via dell’Ateneo Salesiano e piazza Bottero (Ostia).
In questo modo si contribuirà concretamente a salvaguardare l’ambiente dal rilascio di componenti pericolose, facendo la nostra parte anche per quanto riguarda la tutela delle risorse e l’adozione di comportamenti virtuosi relativi a riciclo e riuso.