La raccolta differenziata dell'umido è molto più di un obbligo normativo: è un'opportunità per trasformare ciò che viene considerato "spazzatura" in risorse preziose
La raccolta differenziata dell’umido è un aspetto cruciale della gestione sostenibile dei rifiuti. Grazie a un corretto conferimento, i rifiuti organici possono trasformarsi in risorse preziose, contribuendo al contempo alla riduzione dell’impatto ambientale e dei i costi di smaltimento; inoltre migliora la qualità del materiale recuperato, generando notevoli benefici economici. Ma cosa si intende esattamente per “umido”, quali materiali vi si possono gettare, e cosa si ottiene dal loro riciclo? Approfondiamo gli aspetti legati al compostaggio dell’umido e al riciclo dei rifiuti organici, mettendone in evidenza i vantaggi.
Foto Freepik
Raccolta differenziata dell’umido: cosa mettere?
Spesso quando si tratta di raccolta differenziata ci sono molti dubbi riguardo dove bottare ogni rifiuto. E la raccolta dell’umido non fa eccezione. Per garantire un efficace riciclo dei rifiuti organici è tuttavia indispensabile buttare nel giusto bidone i giusti rifiuti, imparando a capire quali quali possono essere conferiti nell’apposito contenitore e quali no.
Per fare una corretta raccolta differenziata dell’umido, nell’apposito bidone vanno gettati:
- Tutti gli avanzi di cibo, sia crudi che cotti
- Scarti di verdura e frutta
- Gusci d’uovo
- Fondi di caffè
- Bustine di tè
- Alimenti avariati o scaduti (senza confezione)
- Pane vecchio e avanzi di pasta, riso e cereali
Gusci di crostacei e molluschi - Tovaglioli di carta sporchi di cibo
- Fiori appassiti e piccoli scarti del verde
Non si mettono invece nella raccolta differenziata dell’umido, invece, tutti i materiali che non sono biodegradabili. Qui di seguito qualche esempio.
- Plastica
- vetro e metalli
- mozziconi di sigaretta
- pannolini
- residui di prodotti chimici e farmaceutici
- escrementi di animali domestici o la lettiera del gatto
- Olio esausto
- Fazzoletti di carta o cotone sporco di sostanze chimiche (come cosmetici, struccanti e così via)
Foto Freepik
Raccolta differenziata: cosa si ottiene dal riciclo dell’umido
I rifiuti organici sono materiali deperibili, ma anche loro possono avere una seconda vita. Nel concetto dell’economia circolare non si butta niente e, anzi, la maggior parte degli rifiuti – cibo compreso – può essere recuperato. Andiamo a vedere allora il percorso dei rifiuti organici e, soprattutto, cosa si ottiene dal riciclo dell’umido.
Una volta raccolti, i rifiuti organici vengono trasportati negli appositi impianti di trattamento, dove possono essere sottoposti a due processi principali:
- Il primo è il compostaggio, che consiste nel trasformare i rifiuti organici in compost, un fertilizzante naturale ricco di nutrienti, che viene utilizzato in agricoltura e nel giardinaggio per migliorare la qualità del suolo, evitando così l’impiego di fertilizzanti chimici.
- Il secondo processo a cui possono essere sottoposti i rifiuti organici è la decomposizione anaerobica – ottenuta cioè in assenza di ossigeno – che porta alla produzione di biogas, una fonte di energia rinnovabile utilizzata per generare elettricità e calore. Inoltre, questo processo genera un sottoprodotto a sua volta utilizzabile, il digestato, che può essere usato come fertilizzante.
Insomma, ridurre la quantità di scarti destinati alla raccolta indifferenziata permette di recuperare materiali utili (come fertilizzanti naturali ed energia) dall’umido, evitando che una grande quantità di rifiuti venga smaltita in discariche, che occupano spazio e generano inquinamento, o finisca nei termovalorizzatori che bruciano i rifiuti per produrre energia ma possono avere impatti ambientali negativi e permette inoltre di limitare le emissioni di gas serra derivanti dalla decomposizione incontrollata, che si liberano proprio quando vengono erroneamente smaltiti nel secco residuo.
Il compostaggio dell’umido
Non solo raccolta differenziata dell’umido. Gli scarti alimentari o del verde, infatti, possono essere riciclati direttamente a casa con il compostaggio domestico. Il compostaggio domestico dell’umido è infatti un processo naturale che permette di trasformare i rifiuti organici della cucina e del giardino in un fertilizzante naturale ricco di nutrienti.
Ed ecco che quando scarti di frutta e verdura, fondi di caffè, gusci d’uovo e piccoli residui di potatura vengono naturalmente decomposti da microrganismi, lombrichi e funghi, danno origine al compost, un terriccio scuro e fertile ideale per orti, piante e giardini.
Ci sono alcune regole per ottenere un buon compost, che risiedono essenzialmente nel bilanciamento corretto dei materiali umidi (scarti di cucina) con quelli secchi (foglie, carta non trattata, segatura), garantendo un’adeguata aerazione per evitare cattivi odori e fermentazioni indesiderate. Chi ha un giardino o un terrazzo di grandi dimensioni può quindi pensare di dedicare parte dello spazio a una compostiera domestica.
Si tratta di un comportamento virtuoso che non solo riduce la quantità di rifiuti destinati alle discariche, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del suolo e a chiudere il ciclo naturale dei nutrienti in modo sostenibile.
Immagine Freepik
Il ruolo della comunità nella raccolta differenziata dell’umido
Il successo della raccolta differenziata dell’umido dipende dalla partecipazione attiva dei cittadini. Separare correttamente i rifiuti è un gesto semplice ma fondamentale per garantire il funzionamento del sistema di riciclo. Ogni errore nella separazione comporta costi aggiuntivi e riduce l’efficacia dei processi di trattamento, anche per quanto riguarda la compostiera domestica.
Inoltre, è importante sensibilizzare le persone sulla necessità di ridurre gli sprechi alimentari. Una gestione più consapevole degli scarti, infatti, contribuisce a diminuire la quantità di rifiuti prodotti, alleggerendo il carico sugli impianti di smaltimento.
Ognuno può fare la differenza con piccoli gesti quotidiani, contribuendo a un sistema di gestione dei rifiuti più efficiente e sostenibile per garantire un futuro migliore al nostro pianeta.
Paola greco