Se ne parla da decenni, eppure la portata del fenomeno diventa sempre più grande. Scopriamo le sue origini e, soprattutto, i modi attraverso i quali è possibile combatterlo e salvaguardare la salute dell'uomo e del pianeta
Le piogge acide sono un problema che affligge la salute, l’ambiente e persino l’economia. Già negli anni ottanta si stimava che il fenomeno causasse ogni anno 5 miliardi di dollari di danni in 17 Stati americani, oggetto di uno studio riportato dal New York Times. Ma non finisce qui, perché ha pesanti impatti anche sullo stato di milioni di monumenti e siti archeologici nel mondo, dal Duomo di Milano all’Acropoli di Atene. Le soluzioni? Ci sono e, come vedremo, passano anche dalle nostre scelte.
Cosa sono le piogge acide
Per spiegare cosa sono le piogge acide dobbiamo risalire alla metà dell’Ottocento, quando il chimico scozzese Robert Angus Smith dimostrò per la prima volta la relazione tra piogge acide e inquinamento atmosferico a Manchester, in Inghilterra. Fu lui, infatti, a coniare il termine “pioggia acida” nel 1872.
Negli anni Cinquanta del secolo scorso gli scienziati iniziarono a studiare il fenomeno, portando sempre più evidenze tra inquinamento e piogge acide, e nei primi anni Settanta le piogge acide vennero riconosciute come un grave problema ambientale, uno fra i più urgenti in Europa e Nord America. Tuttavia oggi il problema è diffuso su scala globale: Statista, la famosa società di analisi ha monitorato diverse città in Cina dal 2017 al 2021, presentando quest’anno i risultati dell’osservazione: è emerso che nel 2021 un terzo circa delle città soggette a indagine (30,8%) aveva sperimentato le piogge acide, mentre il 2,6% aveva registrato una frequenza di piogge acide pari o superiore al 75%.
Fenomenologia delle piogge acide: come si formano
Le piogge acide si formano quando l’anidride solforosa (SO2) e gli ossidi di azoto (NOX) vengono emessi nell’atmosfera e trasportati dal vento e dalle correnti d’aria. I due elementi reagiscono con l’acqua, l’ossigeno e altre sostanze chimiche per formare acidi solforici e nitrici. Questi si mescolano con l’acqua e altri materiali prima di cadere al suolo, formando nubi contenenti goccioline acide che possono essere trasportate dai venti prima che si verifichino le precipitazioni, creando piogge acide attraverso un processo noto come deposizione umida.
In alternativa, alcune delle particelle inquinanti possono non dissolversi nell’acqua delle nubi per formare le deposizioni acide e tornare sulla superficie terrestre attraverso la deposizione secca.
L’infografica riportata qui sotto, realizzata dall’EPA (Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti) spiega in modo semplice come si formano le piogge acide: le emissioni di SO2 e NOx (1) vengono rilasciate nell’aria, dove (2) gli inquinanti si trasformano in particelle acide che possono essere trasportate per lunghe distanze. (3) Queste particelle acide cadono sulla terra sotto forma di deposizione umida e secca (polvere, pioggia, neve,ecc.) e causare effetti dannosi su suolo, foreste, corsi d’acqua e laghi (4).
Gli effetti sulla salute e sugli ambiente
Le piogge acide hanno un pesante impatto su tutti i tipi di ecosistemi, naturali e artificiali. Alcuni tipi di piante e animali sono in grado di tollerare acque acide. In generale, i giovani della maggior parte delle specie sono più sensibili alle condizioni ambientali rispetto agli adulti.
Tanto per fare un esempio: a pH 5, la maggior parte delle uova di pesce non può schiudersi. A livelli inferiori, alcune specie di pesci adulti muoiono. Perché succede questo? Le piogge acide hanno la capacità, tra le altre cose, di “far fuoriuscire” l’alluminio presente naturalmente nel terreno, con effetti dannosi per le piante e per gli animali. Le piogge acide rimuovono dal terreno anche i minerali e i nutrienti di cui gli alberi hanno bisogno per crescere.
Gli effetti delle piogge acide sugli esseri umani sono oggetto di molti studi scientifici, che hanno dimostrato una relazione tra le sostanze acidificanti come SO2 e NOX e gli effetti a livello cardio-respiratorio.
C’è poi grande attenzione anche sugli effetti causati dalle piogge acide sui monumenti. Pietre come il calcare, la dolomia e il marmo – derivate da fonti carbonatiche – sono state ampiamente utilizzate per migliaia di anni nella costruzione di monumenti e statue per le sue caratteristiche favorevoli a essere lavorate, e per l’abbondanza. La comparsa di precipitazioni acide ha causato danni irreparabili perché il carbonato di calcio, principale componente del marmo, si degrada nella reazione (solfatazione) con le sostanze acide presenti nelle piogge.
Come ridurre le piogge acide
Si è detto che per buona parte questo tipo di precipitazioni è legata a cause antropiche. La domanda da porsi ora è: in quali modi è possibile ridurre le piogge acide? Innanzitutto, diminuendo le emissioni in atmosfera di ossidi di zolfo e di azoto, agendo principalmente nel ridurre l’impiego di combustibili fossili. La diffusione di fonti energetiche rinnovabili e di mezzi di trasporto più “puliti” sono i principali strumenti per determinare un positivo cambiamento. Ognuno di noi può contribuire, per quanto possibile, riducendo l’impiego dei fossili: per esempio, evitando di usare l’auto quando non strettamente necessario, o riducendo i consumi energetici.
Andrea Ballocchi