Wise Society : Dalla pianta tossica la tecnologia green rinnovabile

Dalla pianta tossica la tecnologia green rinnovabile

di Andrea Ballocchi
9 Settembre 2019

Scienziati russi hanno sfruttato le proprietà di una pianta invasiva, presente anche in Italia, per creare un elemento fondamentale per accumulare energia elettrica

Si chiama Panace di Mantegazza, è originaria del Caucaso, ma è arrivata anche in Italia. È una delle tante specie vegetali aliene giunte anche nel nostro Paese, ma in questo caso è pericolosa, fin dal contatto: infatti, è in grado di provocare ustioni a occhi e cute. Ma la ricerca è interessata a essa per… creare batterie. Come? Sfruttando le proprietà dei suoi steli per realizzare supercondensatori, elementi in grado di accumulare energia elettrica in maniera decisamente superiore rispetto ai condensatori e che trovano impiego nel settore automobilistico, specie nelle soluzioni di accumulo per le auto elettriche.

SUPERCONDENSATORI VEGETALI, LA RICERCA NATA IN RUSSIA – Un team russo di scienziati della National University of Science and Technology (NUST) si è concentrato su queste piante presenti su vasti territori della Russia. Hanno scoperto le loro preziose proprietà come materiali per le batterie, studiando le potenzialità insite negli steli. Li hanno debitamente lavorati per trasformarli in elettrodi, elementi in grado di immagazzinare energia, dimostrando sperimentalmente che la tecnologia creata in laboratorio può sostituire con successo le fonti tradizionali di energia senza compromettere la qualità delle batterie.

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Panace di Mantegazza, Foto iStock

Così, hanno messo a punto parti di supercondensatori, impiegati come accumulatori di energia elettrica che hanno potenzialità notevoli. Infatti, rispetto agli accumulatori chimici essi hanno la possibilità di essere caricati o scaricati quasi istantaneamente e contano su un numero di cicli di carica/scarica molto più elevato rispetto agli accumulatori tradizionali. Inoltre si distinguono dalle batterie tradizionali per la loro potenza elevata, oltre ad avere lunga durata di conservazione. Tali proprietà sono spiegate in parte dal fatto che il carbone attivo di cui sono composti ha un’elevata area superficiale, particolarmente utile per gli elettrodi, da cui dipende direttamente il volume massimo della carica accumulata.

DALLA PIANTA ALLA TECNOLOGIA GREEN RINNOVABILE A COSTO ZERO – Il team di ricercatori del NUST ha individuato proprietà ottimali negli steli della Panace di Mantegazza, costituiti da una corteccia soda e da un nucleo interno morbido, simile a una spugna. Gli scienziati si sono concentrati sulla lavorazione per trattare efficacemente e lavorare le parti utili della pianta. La ricerca è promettente perché permette di realizzare soluzioni tecnologiche innovative in modo altamente sostenibile. In più, trattandosi di una pianta invasiva, sarà possibile il suo utilizzo sfruttando la sua naturale abbondanza.

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