Wise Society : Parlamento europeo in prima linea per salvare le api

Parlamento europeo in prima linea per salvare le api

di da Agi, Il Cambiamento
25 Novembre 2010

Votata unimportante risoluzione in cui si chiede all'Unione Europea di aumentare il sostegno al settore dell'apicoltura nel quadro del rinnovo della politica agricola comune

Il 25 novembre è stata una giornata storica per le api, protagoniste assolute al Parlamento Europeo di Bruxelles: è stata infatti votata un’importante Risoluzione per il futuro di questi insetti evoluti e dell’apicoltura in Europa. Il Parlamento da adesso in poi riconosce ufficialmente che «l’apicoltura fornisce un servizio pubblico di valore ambientale e  strategico per la società, ed è un modello di produzione sostenibile nel contesto rurale, pregevole esempio di occupazione verde per la conservazione della biodiversità e dell’equilibrio ecologico. La produzione agricola necessita del servizio d’impollinazione. Le drammatiche difficoltà e perdite che il settore vive in tutto il mondo sono causate da una sinergia di fattori: le malattie delle api, l’indebolimento del loro sistema immunitario, il cambio climatico, le modificazioni d’uso del suolo e l’aumento delle monocolture che determinano mancanza di risorse mellifere per le api, nonché l’uso di prodotti fitosanitari e tecniche agricole non sostenibili. Con il rischio che l’Apis mellifera divenga una specie in via di estinzione».

Da questa analisi scaturiscono una serie di indicazioni operative per la Commissione Europea, che viene invitata ad armonizzare i controlli alle frontiere, per contrastare adulterazioni e distorsioni di mercato; trovare efficaci cure veterinarie per il contrasto di varroa e malattie delle api; adeguare alla specificità di api e apicoltura la politica veterinaria e definire orientamenti comuni europei, in necessaria cooperazione con le organizzazioni degli apicoltori;  ma anche sviluppare pratiche agricole sostenibili per la sopravvivenza degli impollinatori, ed evitare quindi la pratica della monocoltura, attivare ricerca indipendente e tempestiva sugli effetti dei prodotti fitosanitari, (per esempio su concia dei semi e colture geneticamente modificate) e mantenere l’attuale sostegno all’apicoltura anche dopo il 2013; inoltre considerare gli effetti d’esposizione, diretti e indiretti, dei prodotti fitosanitari sull’insieme dell’alveare, in particolare attraverso nettare, polline e acqua.

Cinzia Scaffidi, direttrice Centro Studi Slow Food, così commenta la risoluzione del Parlamento Ue: «Il dibattito che si è svolto nei giorni scorsi ha chiaramente dimostrato che il livello di sensibilità, competenza e consapevolezza riguardo al ruolo e alla situazione delle api è molto alto tra i politici europei e questo non può che farci piacere. Da anni Slow Food è al fianco di apicoltori e consumatori nelle attività di comunicazione e sensibilizzazione verso una specie animale preziosissima e minacciata e verso un prodotto che è il primo indicatore dello stato di salute di un territorio».

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