Wise Society : Acqua potabile e sostenibilità: l’UE lancia una norma più green per bere meglio

Acqua potabile e sostenibilità: l’UE lancia una norma più green per bere meglio

di Andrea Ballocchi
15 Giugno 2021
SPECIALE : La guida per conoscere l’acqua

Il legame tra acqua potabile e sostenibilità è più forte di quanto si pensi. Secondo una ricerca promossa da Culligan sugli stili di consumo in tema di acqua da bere e sostenibilità ambientale nell’anno della pandemia ha messo in luce che tre quarti degli italiani a campione (76%) è pronto a ridurre il proprio utilizzo di plastica monouso, mentre il 60% è consapevole dei danni ambientali causati dall’abuso della plastica monouso, come le bottiglie di plastica. Non solo: è anche consapevole che il riciclo non risolve il problema ecologico. Il sondaggio trova conferma nei dati di riciclo della plastica: in Italia sfiora il 30% sul totale della raccolta (Dati Corepla, 2020).
Malgrado tutto, il 59% del campione consuma ancora acqua in bottiglia a casa e ancor più (66%) fuori.

Borraccia

Foto di Bluewater Globe / Unsplash

Si arriva così a un primato non certo memorabile: il nostro è il Paese primo in Europea per consumo di minerali in bottiglia, con 8 miliardi di bottiglie l’anno acquistate.
L’emergenza sanitaria ha accentuato il fenomeno: nel 2020 è aumentata del 2% la quota di consumo di acqua in bottiglia rispetto all’anno precedente. Il 50% degli intervistati è convinto che l’acqua del rubinetto sia meno sicura di quella confezionata
Peccato che l’Italia vanti uno dei migliori acquedotti a livello europeo. Per fortuna col 2021 è giunta una novità: la nuova direttiva UE sull’acqua da bere, che intende promuovere l’uso dell’acqua del rubinetto per disincentivare il consumo di acqua in bottiglia e ridurre l’inquinamento da plastica.

La nuova direttiva UE sull’acqua del rubinetto

La nuova direttiva (UE) 2020/2184 ha il pregio di mettere in luce il valore di acqua potabile e sostenibilità, ponendo l’accento sulla qualità dell’acqua da bere. Giunge vent’anni dopo l’entrata in vigore della Direttiva 98/83/CE, dopo un lavoro triennale tra presentazione e successive modifiche.

Acqua del rubinetto

Foto di Jacek Dylag / Unsplash

«Il nuovo disposto concernete la qualità delle acque destinate al consumo umano presenta sostanziali novità rispetto alla precedente, con profonde riforme che coinvolgeranno i gestori dell’acquedotto, gli operatori del settore trattamento acque e anche i cittadini», ha evidenziato Giorgio Temporelli, consulente tecnico e divulgatore scientifico, esperto in igiene, normativa e tecnologie per il trattamento delle acque. Proprio lui, in un recente convegno organizzato da Culligan, ha messo in luce alcuni punti di rilievo della Direttiva (UE) 2020/2184.
Tra questi si segnalano la volontà di migliorare la qualità dell’acqua e il suo accesso, comprendendo modifiche alla natura e ai valori di parametro, la valutazione dei rischi legati alla distribuzione nel tratto domestico e la volontà di armonizzazione a livello europeo delle norme sui materiali a contatto con l’acqua. Ma tra i punti di maggiore spicco c’è la volontà di favorire l’acqua potabile e diminuire la plastica monouso.

Cosa cambia con la Direttiva UE

A proposito di acqua potabile e sostenibilità, la Direttiva UE sull’acqua del rubinetto prevede la modifica dei valori di riferimento, a livello di parametri microbiologici, chimici, indicatori e di quelli per la valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione domestici. Inoltre contempla il controllo di inquinanti emergenti come microplastiche e composti interferenti endocrini, quali il nonifenolo e il beta estradiolo.

Perché è importante

«Perché è importante per i cittadini UE? Perché mette in chiaro che l’acqua è un bene comune, non una merce», ha evidenziato Temporelli, sottolineando che una migliore conoscenza delle informazioni pertinenti e una maggiore trasparenza dovrebbero mirare a rafforzare la fiducia dei cittadini nell’acqua loro fornita e nei servizi idrici e dovrebbero comportare un incremento dell’utilizzo di acqua del rubinetto come destinata al consumo umano.

Questo potrebbe contribuire alla riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo della plastica e delle conseguenti emissioni di gas a effetto serra, con un impatto positivo sull’attenuazione dei cambiamenti climatici e sull’ambiente.

L’impatto ambientale dell’industria dell’acqua

Occorre considerare che solo nel 2019 sono stati confezionati circa 15 miliardi di litri di acqua in Italia (Fonte: Bevitalia) l’82% dei quali in bottiglie di PET. L’acqua così confezionata ha bisogno di essere trasportata, nell’80% dei casi su gomma. Calcolando che un TIR consuma un litro di gasolio ogni 5 km con relativa emissione di 2,65 kg di CO2 ci si può immaginare quanta anidride carbonica venga emessa in ogni viaggio. C’è poi l’enorme problema della dispersione della plastica in ambiente. Ogni giorno nel Mediterraneo finiscono più di 700 tonnellate di rifiuti plastici (Fonte: Unep, 2015).

Bottiglie di acqua in plastica

Foto di Jonathan Chng o/ Unsplash

Gli effetti della nuova direttiva UE sull’acqua potabile

Per tutti questi motivi la Direttiva UE sull’acqua potabile, «il cui recepimento degli Stati Membri è stato fissato al 12 gennaio 2023», potrebbe contribuire a migliorare lo scenario. Innanzitutto essa rappresenterà lo standard di riferimento per la qualità dell’acqua destinata al consumo umano dei Paesi UE nel prossimo futuro. Con il recepimento il legislatore nazionale potrà introdurre nell’elenco delle sostanze da controllare ulteriori parametri e stabilire valori più restrittivi rispetto a quelli previsti dal legislatore europeo.

«L’acqua che beviamo oggi è migliore di quella di ieri e quella che berremo domani sarà più controllata e di migliore qualità rispetto a quella odierna», ha affermato l’esperto, spiegando che il rispetto dei parametri previsti dalla Direttiva (UE) 2020/2184 richiederà ai gestori d’acquedotto nuovi sforzi per distribuire acqua conforme ai nuovi standard qualitativi, fornendo al contempo opportunità di sviluppo al settore degli impianti di trattamento dell’acqua, che giocheranno nel prossimo futuro un ruolo di primo piano per la fornitura di acqua buona e sicura, nel rispetto dell’ambiente. Così acqua potabile e sostenibilità ambientale saranno sempre più legati e a disposizione di ognuno dei fruitori europei.

Andrea Ballocchi

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi:
Continua a leggere questo articolo: