Grazie ai semi della pianta si può ridurre efficacemente la torbidità delle acque. Un metodo indigeno proposto da un ricercatore canadese che potrebbe salvare la vita di molti
Moringa oleifera (pods and seeds on ground), foto di Forest & Kim Starr
Secondo l’ultimo rapporto dell’UNICEF e dell’OMS, sono 2,2 miliardi le persone che, nel mondo, non hannno accesso all’acqua potabile e persistono gravissime disuguaglianze anche in merito alla basilare presenza dei servizi igienico-sanitari: 2 miliardi di persone, ancora oggi, non dispongono di un bagno. Una soluzione, seppur di compromesso, potrebbe arrivare dai semi della moringa oleifera, il cui estratto sarebbe in grado di depurare l’acqua dai patogeni, riducendone la presenza dal 90 al 99,99%.
Semi di moringa per ridurre i patogeni dell’acqua
Michael Lea, un ricercatore della organizzazione canadese Clearinghouse, Low cost Water Treatment Technologies for Developing Countries, nel 2010 ha pubblicato lo studio Bioremediation of Turbid Surface Water Using Seed Extract from Moringa oleifera Lam. (Drumstick) Tree. All’agenzia stampa dell’ONU ha spiegato che «la tecnica dei semi della Moringa oleifera può essere un metodo interessante, sostenibile e percorribile per riduirre le malattie idriche e può migliorare la qualità della vita di una gran parte dei poveri».
Lo studio di Lea sottolinea che «Un metodo indigeno di trattamento delle acque adopera i semi della Moringa oleifera sottoforma di un estratto solubile in acqua in sospensione, che poi risulta un efficace agente naturale di chiarificazione per acque con torbidità elevata e non trattate di superficie. Il metodo produce una riduzione efficiente della torbidità accompagnato dal 90 al 99,99% (1 to 4 log) di riduzione della carica batterica.».
Informazioni sulla moringa
La Moringa oleifera è una pianta alta tra i 4 e i 10 metri, di origini indiane e diffusa in buona parte della fascia tropicale ed equatoriale del pianeta, che cresce molto velocemente: è commestibile, nutriente e resistente alla siccità.
Produce baccelli a sezione triangolare di 30-45 cm di lunghezza, che contengono da 16 a 22 semi bruni simili a fagioli ma tondeggianti, molli e che possono essere facilmente macinati con utensili semplici come un coltello o una tazza.
Irin sottolinea che «La possibilità di purificare l’acqua utilizzando delle tecniche così accessibili, se non ne esistono altre, rappresenta un potenziale considerevole per salvare delle vite». Si tratta di una tecnica già attuata da secoli da alcune comunità sudanesi che utilizzano la Moringa sia come fonte di nutrimento sia per purificare l’acqua e negli ultimi anni sono stati avviati diversi progetti indipendenti di coltivazione della Moringa.
Irin presenta il caso del villaggio di Breman Baako, in Ghana, dove la Moringa Community cultiva piantagioni di Moringa che danno cibo a migliaia di persone. Abu Bakkar Abdulai, direttore per il Ghana della Moringa Community, sottolinea che «La Moringa è ricca di proteine e vitamine; la gente mangia le sue foglie ed utilizza i semi come spezia sul suo cibo. Ma noi abbiamo bisogno di acqua potabile, è per questo che ci sforziamo di far conoscere anche quest’altra tecnica alle comunità».
Semi di moringa per purificare l’acqua
La tecnica di depurazione con i semi di Moringa è particolarmente efficace per purificare l’acqua superficiale, come quella dei fiumi, dei ruscelli, dei laghi e delle acque stagnanti, ma non conviene per le fonti d’acqua sotterranee. La polvere di Moringa non sarebbe quindi in grado di risolvere il problema dell’avvelenamento naturale dell’acqua da arsenico, che colpisce molte popolazioni asiatiche. «Questo metodo non è un miracolo» conclude Lea «Ma potrebbe servire in caso di emergenza o là dove la gente non ha alcuna risorsa per trattare l’acqua che beve».
