Wise Society : “Marcia per la scienza”. E i ricercatori scendono in piazza

“Marcia per la scienza”. E i ricercatori scendono in piazza

di Fabio Di Todaro
21 Aprile 2017

Il 22 aprile i ricercatori in marcia in 600 città del mondo in nome della ricerca scientifica e contro gli attacchi degli ultimi tempi.

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La Marcia per la scienza di sabato 22 aprile 2017 si svolge anche in diverse città italiane, Foto: Peg Hunter/Flickr

Il camice sarà indossato, come ogni giorno. Ma per una volta la marcia dei ricercatori non sarà tra banconi e pipette dei laboratori, bensì per le strade di oltre cinquecento città di tutto il mondo. E’ la Marcia per la scienza che si svolge il 22 aprile, in concomitanza con la Giornata della Terra. Si tratta di un’iniziativa nata su un forum di discussione virtuale di «Reddit». «È tempo che gli scienziati, gli appassionati di scienza e i cittadini si uniscano per far sentire la loro voce», si legge nella descrizione dei profili social. «È venuto il momento di sostenere la ricerca e le politiche basate sui fatti e le prove».  La prima «Marcia per la scienza» è stata lanciata negli Stati Uniti da ricercatori e semplici cittadini dopo l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca, preoccupati dai continui attacchi verso il ruolo della scienza nella società e dalle scelte del nuovo governo statunitense in materia ambientale e scientifica. L’iniziativa è sostenuta anche dalla rivista «Science», che nell’ultimo numero ha dedicato un editoriale all’iniziativa. Diversi gli appuntamenti previsti anche in Italia.

ANCHE IN ITALIA DILAGA LA CULTURA ANTISCIENTIFICA – Il nostro Paese, d’altra parte, non poteva rimanere fuori da questo evento. Negli ultimi anni diverse sono stati gli atteggiamenti antiscientifici balzati all’onore delle cronache: dagli assalti agli stabulari universitari al diffondersi di Stamina, dai boicottaggi a Telethon alle conferenze contro i vaccini in Senato. In Italia l’evento principale è in programma a Roma, ma altre iniziative sono previste a Caserta (il 21 aprile), a Milano, a Firenze, a Bologna e a Potenza (il 22 aprile). Secondo gli organizzatori, «è importante ritrovare il ruolo democratico della ricerca scientifica per renderla patrimonio collettivo a beneficio della comunità, non al servizio degli interessi di pochi. Formazione e ricerca di base non sono un inutile lusso o un costoso fardello, ma un prezioso investimento. Ignorare la scienza è auto-distruttivo, come ci ricordano puntualmente fatti di tragica attualità. Bisogna cessare di considerare come imprevedibili fatalità anche quegli eventi che, per mezzo delle nostre attuali conoscenze scientifiche, sarebbero evitabili o potrebbero avere effetti assai meno gravi».

APPUNTAMENTO IN OLTRE 500 CITTA’ NEL MONDO – Con oltre cinquecento città coinvolte, la manifestazione troverà eco in tutto il mondo: dall’Australia al Canada, dal Messico a Hong Kong, dalla Gran Bretagna al Giappone. «Siamo di tutte le razze, religioni, orientamenti sessuali, strati socioeconomici, abilità, idee politiche e nazionalità – continuano gli organizzatori -. La nostra diversità è la nostra più grande forza. Ciò che ci unisce è l’amore per la scienza e un’insaziabile curiosità. La scienza è ovunque e interessa tutti». Un movimento che, fanno sapere, «non terminerà con la marcia. Bisogna continuare a celebrare e difendere la scienza a tutti i livelli, dalle scuole alle agenzie federali, in tutto il mondo». L’iniziativa, chiariscono, non ha colore politico: «Questo tema è super partes e dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore la ricerca scientifica».

Twitter @fabioditodaro

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