Wise Society : Maglia nera ai grandi Laghi del Nord

Maglia nera ai grandi Laghi del Nord

di Francesca Tozzi
6 Agosto 2012

Il viaggio della Goletta di Legambiente fa emergere una situazione dei laghi italiani molto compromessa, soprattutto nei laghi di Como, Maggiore e d'Iseo. Ma per fortuna non mancano i casi virtuosi

Il problema dell’inquinamento non riguarda solo i mari italiani anche se i siti balneari sono da sempre, in estate, quelli dove si concentra l’attenzione di tutti. Mentre su quel fronte la situazione è migliorata – crescono le Bandiere blu: 246 spiagge premiate, 13 in più rispetto al 2011 – lo stesso non si può dire per i nostri laghi. Secondo quanto emerso nel corso del settimo viaggio della Goletta dei Laghi di Legambiente, solo nel 37% dei casi la qualità delle acque è in linea con le norme europee.

 Anche quest’anno i laghi del Nord, per quanto suggestivi e ben serviti, non superano l’esame a causa del malfunzionamento dei sistemi di depurazione: 36 punti sono risultati fuori legge perché inquinati o fortemente inquinati. Maglia nera al Lago di Como: dei 13 punti campionati 10 sono risultati critici con 8 punti fortemente inquinati. Sul lago d’Iseo la situazione non è migliore: 6 punti inquinati su 7 campionati dove 5 sono molto inquinati a causa di una presenza di batteri fecali ben oltre il doppio del limite consentito dalla legge. Sul lago Maggiore l’associazione ha monitorato 6 punti e ne ha trovati 5 fortemente inquinati. Ma il problema non riguarda solo la Lombardia perché Legambiente ha monitorato anche i laghi di Piemonte, Veneto, Trentino e Lazio, Abruzzo e per la prima volta Toscana, Marche, Sicilia, Calabria. Risultato: 40 dei 64 punti monitorati hanno riportato un livello di batteri fecali oltre il limite di legge.

Superano invece l’esame della Goletta i laghi di Viverone, in Piemonte, e quelli laziali di Bracciano, Salto e Turano. Positiva anche l’azione del Comune di Massa Marittima (Grosseto), nel cui territorio si trova il lago dell’Accesa. Buoni risultati hanno portato a casa le buone pratiche avviate dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e dal Parco della Sila in Calabria.

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