Wise Society : Lotta biologica contro le zanzare con un batterio larvicida

Lotta biologica contro le zanzare con un batterio larvicida

di Maria Enza Giannetto/Nabu
31 Agosto 2017

Nella riserva del Lago di Pergusa, in provincia di Enna, è stato impiegato un formulato a base del Bacillus thuringiensis efficace contro le larve dell'insetto e innocuo sull'uomo, gli animali e le piante

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A Pergusa in provincia di Enna, già da qualche anno la lotta biologica-integrata contro le zanzare è una realtà, image by iStock

Né chimica né fisica contro le zanzare. Per difendersi basta soltanto un batterio larvicida. In Sicilia, nella Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa, in provincia di Enna, la lotta alle zanzare viene fatta in modo del tutto sostenibile e passa dall’utilizzo del Bacillus thuringiensis, un batterio innocuo per gli esseri umani, ma efficace contro le larve delle zanzare i cui risultati già evidenti dopo i primi mesi di utilizzo. Questo tipo di lotta non è una scoperta recente. Anzi. Il batterio fu scoperto già nel 1901 in Giappone e la sua applicazione in forma di insetticida biologico nell’ambito dell’agricoltura tradizionale e biologica non è nuova. Il batterio, infatti, viene utilizzato con successo contro molte specie di insetti, dai ditteri ai lepidotteri fino ai coleotteri, ma l’impiego di questo larvicida contro le zanzare non è ancora così diffuso.

L’ESPERIMENTO ENNESE – L’ex provincia regionale di Enna sta promuovendo, già da qualche anno, a Pergusa la lotta biologica-integrata contro le zanzare, per poterne contenere il numero al di sotto di un livello critico di presenza, così da permettere ai cittadini una «convivenza tollerabile, nel pieno rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema-lago». Ovviamente l’obiettivo non è l’eliminazione totale delle zanzare che, oltre a essere impossibile non sarebbe neanche una soluzione sostenibile per l’ambiente, ma attraverso l’uso, settimanale, da giugno a ottobre, di un formulato biologico a base di spore della sottospecie israelensis del Bacillus thuringiensis. E  i risultati sembra essere davvero positivi.

COS’È IL «BACILLUS THURINGIENSIS» – Il Bacillus thuringiensis è un batterio gram-positivo sporigeno che vive nel terreno. È attivo nella lotta contro le zanzare quando viene ingerito nelle larve negli stadi più giovani, periodo nel quale ha dato prova di riuscire a “liberare” la zona trattata dal proliferare dell’insetto. Questo significa, ovviamente, che il trattamento deve essere effettuato alla comparsa delle larve mentre non ha alcun effetto sulle uova e sugli adulti. L’azione del batterio larvicida si basa sulla produzione di un cristallo proteico contenente una tossina (delta-endotossina) che, quando per ingestione giunge nell’intestino della larva, a contatto con i succhi gastrici e in ambiente alcalino, si dissolve liberando la tossina che è in grado di danneggiare l’apparato digerente. Ovviamente, stando agli studi e ai risultati finora ottenuti, l’effetto è assolutamente nullo sull’uomo o sulle altre specie con un ph gastrico diverso.

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L’esperimento con lutilizzo del Bacillus thuringiensis, un batterio innocuo per gli esseri umani, ma efficace contro le larve delle zanzare, ha prodotto risultati già evidenti dopo i primi mesi, image by iStock

I RISULTATI. I risultati presentati ad agosto 2017, in provincia di Enna, sul vasto invaso d’acqua del lago di Pergusa dove, in passato, il proliferare di zanzare aveva creato vere emergenze, raccontano di una situazione migliorata fino a «una convivenza tollerabile, nel pieno rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema». Un equilibrio stabilito anche grazie al fatto che il Bacillus thuringiensis degrada nel giro di poche ore, non lascia residui, non nuoce ad altre specie e non altera la qualità dell’acqua e dell’aria trattata. Ma c’è di più. Sembra infatti che il batterio possa essere impiegato anche su scala maggiore, visto che ultimamente, in laboratorio, si è anche riusciti a estrarre il gene che codifica la tossina che è stato poi inserito in piante come soia e mais, rendendole tossiche per gli insetti nocivi e quindi proteggendole dall’interno.

 

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