Wise Society : Lotta alla siccità: il ruolo chiave dell’intelligenza artificiale

Lotta alla siccità: il ruolo chiave dell’intelligenza artificiale

di Monica Giambersio
17 Aprile 2023
SPECIALE : La guida per conoscere l’acqua

L'intelligenza artificiale può diventare una grande alleata nello sviluppo di strategie volte a contrastare lo spreco idrico, soprattutto in un'Italia che soffre di una grave siccità

Da circa un anno e mezzo l’Italia sta facendo i conti con gli effetti di una pesante siccità, un fenomeno legato a doppio filo a quello del cambiamento climatico, che ha trasportato il nostro Paese al centro di una crisi idrica destinata purtroppo a peggiorare progressivamente nei prossimi anni. In questo contesto diventa fondamentale puntare su un approccio sostenibile alla gestione dell’acqua, che ponga al centro l’efficienza delle infrastrutture idriche e tutte quelle soluzioni innovative che possono contrastare lo spreco del cosiddetto “oro blu”. Un aiuto concreto per evitare le dispersioni idriche può arrivare dalle soluzioni di intelligenza artificiale, che consentono di mettere in atto una manutenzione predittiva, evitando di ricorrere a una modalità di intervento emergenziale, quindi poco efficace.

Crisi idrica in Italia: il fiume Trebbia nel 2022

Il fiume Trebbia nel 2022 – Foto Shutterstock

Siccità, crisi idrica e PNRR: facciamo il punto

La questione dell’efficienza delle rete idrica, insieme a quella della siccità, è uno degli ambiti d’azione del PNRR. Nello specifico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si stima che la quota di acqua a uso civile dispersa dalle reti idriche arrivi a toccare addirittura quota 41%. Un dato a cui si aggiunge quello dell’Istat, secondo cui nel 2021 in Italia ogni anno il 40% dell’acqua viene sprecato a causa di problemi dell’infrastruttura idrica. In pratica, dunque, nel corso di un anno, degli 8,2 miliardi di metri cubi di acqua immessi nella rete idrica italiana, solo 4,7 miliardi vengono utilizzati, mentre ben 3,5 miliardi sono dispersi a causa delle cattive condizioni dell’infrastruttura.

Se invece si riuscisse a intervenire portando avanti un percorso efficace di efficientemento infrastrutturale, la quantità di acqua recuperata potrebbe garantire le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone in un anno, prendendo come presupposto un consumo giornaliero stimato a livello pro capite di 215 litri su base nazionale.

A livello europeo, invece, la situazione relativa alle perdite idriche si caratterizza per valori contrastanti. Secondo una comunicazione della Comunicazione Europea ci si muove infatti in un range che va da meno del 5% a oltre il 50% dell’acqua prelevata persa.

infrastrutture e perdite idriche

Foto Shutterstock

Efficientare le infrastrutture per contrastare la siccità

In questo scenario, ben si comprende l’importanza delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per rinnovare una rete infrastrutturale. Una cifra pari a 900 milioni di euro che servirà ad accrescere la resilienza della rete idrica nazionale attraverso la realizzazione di progetti da realizzare entro il 2026.

L’analisi predittiva per contrastare gli sprechi idrici

Da quanto detto finora ben si comprenda come, nello specifico, una questione chiave che i gestori del servizio idrico devono affrontare in modo prioritario sia quella della gestione dei costi di manutenzione. Un ambito nel quale il settore investe ogni anno sempre maggiori risorse, puntando su tutte quelle soluzioni in grado di raccogliere dati sul campo: indagini geofoniche, correlatori ad altissima gittata, video ispezioni, adozione di transitori di pressione. Tuttavia queste tecnologie da sole non bastano a gestire il problema, ma vanno affiancate a tutte quelle innovazioni legate a quella che viene definita la “quarta rivoluzione industriale”, tra cui l’intelligenza artificiale, l’IoT (Internet of Things) o il Machine Learning. Questi strumenti consentono di sfruttare al meglio tutto il potenziale legato ai Big Data, consentendo di fare un reale passo in avanti nella promozione di una rete idrica efficiente e resiliente.

Valorizzare i big data

Nello specifico, una ruolo chiave è rivestito da tutti quegli algoritmi intelligenti che possono mettere in relazione un numero elevatissimo di diverse variabili, come le dimensioni e l’età del sistema di tubazioni, la disponibilità di acqua pronta per essere trattata, la tipologia e il modello dei contatori dell’acqua installati, le previsioni meteo storiche e future a breve-medio periodo, la cronologia delle misure intraprese per prevenire le perdite d’acqua,. Tutte queste preziose informazioni permettono di delineare degli schemi operativi anticipatori per individuare i punti della rete più vulnerabili e intervenire prima che si verifichi un danno.

Figure specializzate e visione sinergica

In conclusione, l’adozione di un approccio predittivo, abilitato dalle tecnologie di Intelligenza artificiale, rappresenta sempre di più il perno su cui far leva per promuovere un approccio sostenibile alla manutenzione della rete idrica. Questo percorso virtuoso vedrà in un ruolo di primo la valorizzazione di nuove professionalità capaci di organizzare i dati (Data Engineer), di creare modelli e algoritmi predittivi (Data Scientist) e, infine, di costruire il flusso e integrandolo in un’architettura performante di produzione (Data Architect).

Tutte queste competenze, altamente specializzate, dovranno però essere inquadrate nell’ambito di una visione strutturale e sinergica di più ampio respiro, che sappia dispiegare appieno tutto il potenziale di grandi moli di informazioni elaborate in tempo reale, dando loro un ordine preciso per metterle a servizio di efficienza e sostenibilità.

Monica Giambersio

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