Grazie a Frankenburger, hamburger artificiale creato dallo scienziato Mark Post, si ridurranno i consumi di acqua e suolo e si produrranno meno gas serra
Ci sono voluti anni di ricerche ma alla fine l’hamburger realizzato in laboratorio è diventato realtà. Si chiama Frankenburger ed è stato creato da un gruppo di scienziati guidati dall’olandese Mark Post dell’Università di Maastricht che ha avuto l’idea di prelevare dai bovini alcune cellule staminali e di tentare di riprodurle in laboratorio. È così riuscito a ricavare dalle cellule, lasciate a riposare in provetta immerse in un liquido ricco di nutrienti, piccoli pezzi di muscolo di circa 2 centimetri di lunghezza commestibili.
Frankenburger vs l’impatto dell’industria della carne
Una scoperta che seppur costosa – 250.000 sterline messe a disposizione dal governo olandese e da un anonimo benefattore – promette di trasformare l’industria della carne riducendo drasticamente i suoi impatti sul pianeta. Secondo le previsioni della Fao, infatti, entro il 2050 il consumo mondiale raddoppierà e la carne è destinata a diventare cibo di lusso se non si fa qualcosa subito. Del resto, i consumi di carne in un paese come il Regno Unito sono impressionanti. Si calcola che ciascun cittadino in media ne mangi circa 85 chili l’anno, in molti casi più del suo peso corporeo. Cioè una media di 33 polli, un maiale, tre quarti di una pecora e un quinto di una mucca. Stop dunque ad allevamenti intensivi con milioni di animali rinchiusi: «Attualmente stiamo usando solo il 70% della nostra capacità agricola di creare carne di allevamento. Stiamo andando nella direzione di non avere più alternative nel breve periodo», commenta Mark Post. Che crede che il nuovo prodotto potrà essere commercializzato e venduto nei supermercati di tutto il mondo entro dieci anni.
Il 5 agosto Frankenburger verrà servito a Londra per una degustazione pubblica. Ma chi l’ha già assaggiato in anteprima dice che il gusto non è proprio quello del manzo, ma ricorda più quello di una seppia. Il colore poi è tendente al grigio e non al rosso. Pero ora il processo per realizzare un singolo hamburger è molto lungo, ma si pensa che tra circa 10 anni la carne prodotta in questo modo raggiungerà i supermercati di tutto il mondo.
Secondo gli scienziati del team di Mark Post grazie al consumo del nuovo prodotto e degli altri tipi di carne sintetica, la terra destinata agli allevamenti si ridurrà del 99%, si avrà un risparmio dell’utilizzo di acqua -fra l’82% e il 96%- e si produrranno fra il 78% e 95% in meno di gas serra.