Sono facili da progettare, economiche, scenografiche e soprattutto a basso impatto ambientale. Ma le funivie urbane stanno diventando un’alternativa concreta di trasporto metropolitano e sono sempre più diffuse nelle città di tutto il mondo: in Asia, in Europa e in tutto il continente americano.
Ce ne sono a Barcellona, Lisbona, Porto, Grenoble, Madrid, Zagabria ma anche a Singapore, Hong Kong, Alma Aty, Caracas, New York, Città del Capo, Rio de Janeiro, Medellin. Non solo linee turistiche ma vere e proprie tratte urbane che portano da un capo all’altro della città in pochi minuti consentendo di salire colline o montagne, attraversare un fiume o, come nel caso di Costanza in Romania, di andare da un capo all’altro della spiaggia di Mamaia.
Lo scorso anno le immagini del primo viaggio della funivia Emirates che sorvola il Tamigi fecero il giro del mondo in occasione della sua inaugurazione a ridosso dei Giochi Olimpici. Le 34 cabine della urban gondola londinese in meno di 12 mesi hanno trasportato due milioni i passeggeri consentendo in pochi minuti l’attraversamento del fiume a 90 metri di altezza offrendo anche un panorama mozzafiato.
Numeri inferiori a quelli di una normale linea metropolitana che trasporta all’ora fino a dieci volte il numero di passeggeri della funivia. Ma con costi di realizzazione –e manutenzione- decisamente più bassi. Già perché la costruzione di una funivia non dovendo espropriare terreni e bucare il terreno con macchinari particolarmente onerosi, ha un costo a chilometro radicalmente inferiore (solo 4/5 milioni di euro contro i 300 di una linea metropolitana). Ma le urban gondolas (questo il nome in inglese) costano anche meno della metà di una linea tranviaria, possono essere smontate e, grazie al flusso circolare, un passeggero può salirci sopra ogni 30/60 secondi senza dover attendere sulla banchina.
Come conferma Steven Dale, forse il massimo esperto mondiale di funivie: «Questi sistemi a fune sono ideali, circolari e risolvono il problema dell’ultimo miglio. La loro tecnologia può essere implementata velocemente senza distruggere il contesto urbano e a costi più competitivi di altri tipi di trasporto».
Sarà per questo che in molte altre città del mondo stanno avviando progetti di costruzione di nuove linee. E’ il caso di Città del Messico dove il governo metropolitano ha approvato la costruzione di 5 nuove linee da costruire in altrettanti sobborghi cittadini per una spesa di 80 milioni di dollari. Ma anche a Lima capitale del Perù a settembre comincerà la costruzione della prima linea cittadina che collegherà il Parco della Muraglia con la collina di San Cristobal per una spesa complessiva di 3 milioni di dollari. Mentre a Bogotà in Colombia e a la Paz in Bolivia hanno già fatto partire le gare d’appalto. Anche in Francia c’è grande fermento intorno a questo argomento. Se Brest, capoluogo della Bretagna, entro il 2015 avrà il suo trasporto a fune che attraverserà il fiume Penfeld e arriverà nel centro, a Tolosa verrà ultimata entro il 2017 una linea di 2,6 chilometri in grado di unire tre luoghi strategici trasportando 7000 passeggeri all’ora.
Ma anche in Italia le funivie urbane stanno diventando di moda: a Verona e Catania e persino a Riccione si sono progettati tracciati e avviati gli studi di fattibilità. E da anni si parla del progetto Gondolina, una tratta urbana a Roma per un breve tragitto di 700 metri in grado di unire Conca d’Oro a Monte Mario per un costo di 22 milioni di euro -la metà dei quali finanziati dalla Unione Europea- che negli ultimi tempi si è arenato un po’.
Tuttavia l’unico progetto che potrà vedere la luce entro due o tre anni è quello di Genova. Una linea sospesa a 10 metri da terra che in 90 secondi porterà dal centro città – dalla nuova stazione Erzelli- fino all’Aeroporto Colombo situato sì nel contesto urbano della città, difficilmente raggiungibile con il sistema di mezzi pubblici.
Perché come dice Steven Dale «Le funivie urbane non rappresentano l’unica alternativa, ma sono uno dei mezzi di trasporto complementari che se implementati e progettati nel modo giusto, possono essere vantaggiosi».