Wise Society : La funivia per le auto contro il traffico urbano

La funivia per le auto contro il traffico urbano

di Maria Enza Giannetto/Nabu
30 Agosto 2016

L'idea è di Francesco Galvagno che ha brevettato un sistema combinato di mobilità elettrica per via sospesa. Il primo percorso progettato va dal Rifugio Sapienza, sull'Etna, al centro di Catania

Lo schema del sistema combinato di mobilità elettrica per via sospesa dell'ingegnere Francesco Galvagno

Lo schema del sistema combinato di mobilità elettrica per via sospesa dell’ingegnere Francesco Galvagno

E se le macchine volanti non esistessero solo nei film di fantascienza? L’ingegnere siciliano Francesco Galvagno ci ha pensato e ha brevettato un sistema combinato di mobilità elettrica che permette di far viaggiare piccolo veicoli, modello “smart” per via sospesa, proprio come su una funivia. Galvagno ha presentato nei mesi scorsi il suo progetto di mobilità sostenibile elaborandolo, al momento, per un’area che collega la città di Catania al Rifugio Sapienza, sull’Etna. «L’idea – spiega l’ingegnere – mi è venuta considerando quanto del nostro tempo sprechiamo in macchina, in ingorghi e soprattutto a quanto inquiniamo in quei momenti. Mi sono detto che l’unica alternativa sarebbe stata far viaggiare le auto su un altro livello».

Il sistema di Galvagno – già iscritto nel registro dei brevetti, assieme all’altra decina (tra mobilità, edilizia civile ed edilizia antisismica) che l’ingegnere con il pallino della sostenibilità ha già registrato con il suo Laboratorio Inntech –  punta sulla mobilità innovativa, alternativa e a integrazione della rete stradale. In particolare il progetto prevede una via sospesa da terra in linea diretta, con stazioni di partenza e arrivo, per il collegamento extraurbano di veicoli elettrici individuali che utilizza anche parcheggi scambiatori tra veicoli tradizionali ed elettrici in car-sharing, appositamente attrezzati. «La via sospesa lungo le direttrici di maggior traffico – spiega l’ideatore – , sviluppandosi in linea diretta, riduce le distanze ed evita i nodi critici della rete stradale che causano ingorghi (incroci, semafori, strettoie, curve), con diminuzione sensibile dei tempi di percorrenza e ovviamente dell’inquinamento ambientale. Inoltre la funivia è un mezzo assolutamente sicuro».

L'ingegnere Francesco Galvagno

L’ingegnere Francesco Galvagno

Il percorso, elaborato al momento per circa 20 chilometri, è basato su una rete costituita da telai in acciaio a doppia arcata che sorreggono due funi portanti fisse e un cavo di alimentazione elettrica, per i due sensi di marcia, ad una altezza dal suolo di sei metri e a tappe di cinque chilometri. I veicoli, esclusivamente ad alimentazione elettrica, vengono attrezzati di dispositivi che ne consentono l’aggancio e lo sgancio alla via sospesa, il controllo e la gestione del flusso nella massima sicurezza. Inoltre, le auto sono dotate di un secondo motore elettrico disposto sopra l’abitacolo che fa ruotare due pulegge che si dispongono sulle funi portanti determinando così il movimento lungo la via sospesa. I veicoli sono anche provvisti di dispositivo elettronico che gestisce la velocità dall’inizio alla fine del percorso, limitandola in caso di vento, e regola la distanza reciproca al fine di ottimizzarne il flusso.

La mobilità all’interno dei centri storici e nelle zone sensibili è previsto, poi, esclusivamente attraverso veicoli elettrici. Galvagno ha, quindi, anche pensato alla carica delle auto elettriche. «Il motore – spiega – viene alimentato da un cavo elettrico sovrastante che viene agganciato contemporaneamente alle funi. Durante il movimento sospeso, l’energia elettrica alimenta il secondo motore e ricarica le batterie dei veicoli in modo da fornire maggiore autonomia durante i percorsi terrestri».

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: