Oltralpe entra in vigore una legge nazionale per combattere l'inquinamento visivo
Anche i cartelloni pubblicitari devono rispettare l’ambiente. Almeno in Francia dove continua senza sosta la lotta all’inquinamento visivo. Da qualche giorno, infatti, esiste una legge nazionale che vieta le insegne pubblicitarie invasive all’ingresso delle città. L’obiettivo – spiega il responsabile dell’associazione Paysages de France, Pierre-Jean Delahousse – «è restituire al paesaggio il rispetto che merita».
A deturpare il panorama in Francia (e non solo) contribuiscono non poco le grandi insegne sistemate all’ingresso delle città che l’Unione de la Publicité Exterieure stima in 600.000. Insegne che, ormai, sono da considerare illegali a meno di armonizzarli con l’ambiente. Secondo la nuova normativa la cartellonistica consentita sarà soltanto quella indicante i punti vendita di prodotti locali, monumenti storici nelle vicinanze o eventi culturali. Chi non rispetterà la normativa sarà punito con una multa di 7.500 euro.
La lotta, in realtà, era già partita nel 2010 con l’adozione in Parlamento della legge entrata, però, in vigore soltanto adesso. A sostenere la misura è stata, per cominciare, l’amministrazione parigina con il varo di un rigido regolamento che, nel giro di qualche anno, ha fatto sparire il fenomeno dell’affissione selvaggia. A seguire l’esempio della Ville Lumiere anche il sindaco di Grenoble che, oltre ad annunciare la riduzione dei cartelloni pubblicitari deturpanti, ha deciso che, ove possibile, saranno sostituiti da alberi.
Anche in Italia la situazione è insostenibile. A regolamentare la situazione, almeno nelle strade extraurbane, dovrebbe intervenire il “Nuovo codice della strada”, ma i risultati non si sono visti. C’è poi la situazione limite di Roma, città dove sulla carta esisterebbe un regolamento molto preciso, ma che non sembra efficace. A denunciare le affissioni selvagge ci pensa il blog “Cartellopoli”, una bacheca pubblica nata nel 2010 che mette insieme l’indignazione, le denunce e le segnalazioni dei cittadini della Città eterna in tema di cartellonistica selvaggia.