In occasione della Giornata nazionale della bicicletta indetta dal Ministero dell'Ambiente anche l'iniziativa Bimbimbici organizzata dalla FIAB
Torna anche quest’anno la Giornata nazionale della bicicletta, una manifestazione a favore delle due ruote indetta dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere iniziative a favore di una mobilità ecologica e sostenibile.
Molte le manifestazioni in tutte le città italiane tra le quali spicca Bimbimbici promossa da FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Giunta alla sua 15^ edizione si svolge in oltre 200 comuni italiani dove oltre 70.000 bambini e ragazzi insieme con le loro famiglie, saranno impegnati sabato 10 e domenica 11 maggio in una pedalata in sicurezza lungo i percorsi urbani. Un’occasione divertente per trascorrere una giornata in famiglia e per condividere l’esperienza di muoversi in bicicletta nella propria città, scoprendo tutti i vantaggi per la salute e l’ambiente guidati da un testimonial d’eccezione: Filippa Lagerbäck, amante delle due ruote.
Del resto anche l’Onu in una ricerca realizzata dall’Unece, la commissione economica per l’Europa delle Nazioni, lo ha dimostrato: andare in bici fa bene all’intero pianeta e se le grandi città europee andassero in bici come fa Copenaghen (dove un quarto degli abitanti si sposta in bici) questa nuova mobilità salverebbe la vita almeno a 10 mila persone grazie a all’aumento dell’attività fisica e alla diminuzione degli incidenti stradali, del rumore e dello smog. L’Organizzazione mondiale della sanità addebita all’inquinamento atmosferico la responsabilità di circa 500 mila decessi prematuri che si verificano all’interno della Ue a cui si devono aggiungere le 90mila vittime, sempre nell’arco dei 12 mesi, degli incidenti stradali. L’esposizione a livelli eccessivi di rumorosità, inoltre, colpisce quasi 70 milioni di persone e i veicoli a motore producono il 24% delle emissioni totali di gas serra europee.
Ma a beneficiarne sarebbe anche l’economia, attraverso la creazione 76 mila nuovi posti di lavoro e l’abbattimento dei costi complessivi derivanti dai danni ambientali e sanitari provocati dal trasporto, che possono pesare fino al 4% del Pil di un Paese.