Wise Society : Italiani e sostenibilità: l’83,6% ha abitudini amiche dell’ambiente

Italiani e sostenibilità: l’83,6% ha abitudini amiche dell’ambiente

di Ilaria Lucchetti
12 Settembre 2012

In nove casi su dieci c'è consapevolezza dell'importanza delle singole iniziative sullo sviluppo sostenibile

In Italia più di 8 cittadini su 10 mettono in pratica comportamenti in linea con la sostenibilità ambientale ed esercitano quotidianamente 6 azioni eco-friendly come minimo.

Questo almeno stando ai dati emersi da una ricerca realizzata da Fondazione Impresa su un campione di 600 persone residenti in tutte le Regioni, che fotografa una percentuale in crescita rispetto all’anno scorso, quando il totale dei virtuosi si assestava al 73%.

Nel dettaglio dei risultati, il primo posto quanto a sostenibilità ambientale se lo aggiudicano i cosiddetti “cittadini eco-sostenibili“, rappresentati in gran parte da donne, diplomate, del Nord e di età compresa tra i 35 e i 54 anni, che sono il 42,8% del totale e mettono in pratica tra 8 e 10 abitudini “green”. Seguono gli “eco-sensibili“, per lo più uomini tra i 18 e i 35 anni, residenti nel Centro Italia e laureati: rappresentano il 40,8% del campione e sono disposti ad adottare tra i 6 e i 7 atteggiamenti virtuosi. Poi vengono gli “eco-ordinari“, donne over 55 del Sud, con il titolo di terza media , che sono il 13%  e hanno tra le 4 e le 5 abitudini corrette. Infine, chiudono l’elenco gli “eco-indifferenti” con 3 comportamenti virtuosi e un’incidenza del 3,4%: si tratta in maggioranza di uomini del Sud, laureati e di età variabile tra i 18 e i 34 anni.

Novità di questa indagine 2012, sono l’ingresso massiccio in graduatoria degli uomini e l’aumento della sensibilità ambientale tra gli abitanti del Centro. Invariato, invece, il target anagrafico: gli under 55 si confermano nuovamente i più attenti al futuro del pianeta e disposti a invertire la rotta del proprio stile di vita pur di tutelarne le sorti.

Riguardo invece alle modalità sostenibili preferite dagli italiani, al 1° posto si trova l’utilizzo delle lampadine a basso consumo, al 2° l’attenzione posta nel non sprecare acqua, al 3° la raccolta differenziata, al 4° l’acquisto e il consumo di prodotti agro-alimentari locali o biologici e al 5° la limitazione dell’uso dell’impianto di riscaldamento e di climatizzazione.

Mentre rispetto ai comportamenti intesi in senso più generale, riscuotono un successo crescente quelli che implicano anche un vantaggio economico per l’utente, come l’uso dell’acqua del rubinetto, delle lampade ecologiche, dei mezzi pubblici, del car sharing e della bicicletta. «La diffusione di una maggiore consapevolezza sulla necessità di proteggere l’ambiente, e in parte anche gli effetti della crisi che impongono ai cittadini di risparmiare, stanno agendo congiuntamente e ponendo le basi di un nuovo modo di essere e di consumare – commentano i ricercatori di Fondazione Impresa – Inoltre l’adozione di abitudini “verdi” aumenta via via l’attenzione prestata alla protezione dell’ambiente per cui un cittadino eco-sostenibile sarà anche un turista eco-sostenibile, un consumatore eco-sostenibile e così via»

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