Il volume "L’inquinamento ambientale, riflessioni normative e bioetiche" della Fondazione Veronesi è un contributo importante per capire i legami tra una cattiva gestione dell'ambiente e le malattie
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2012 più di 12 milioni di persone abbiano perso la vita a causa dell’inquinamento ambientale. Secondo queste stime, nel mondo un decesso su quattro è legato all’inquinamento di aria, acqua e suolo. Numeri di fronte ai quali non è possibile chiudere gli occhi, che rimarcano anche come la povertà e la corruzione siano una minaccia per l’economia, ma pure per l’ambiente. Da questo spunto di riflessione sono partiti Maurizio de Tilla e Lucio Militerni ne «L’inquinamento ambientale, riflessioni normative e bioetiche», opera pubblicata dalla Fondazione Umberto Veronesi per la collana giuridica di Utet, su cui compare la prefazione del chirurgo, scomparso lo scorso 8 novembre.
GLI SPUNTI GIURIDICI – Il testo si articola in due parti principali. Sulla prima, composta di tre capitoli, è evidente il timbro impresso dagli autori, di profonda formazione giuridica. Considerando inadeguato l’attuale quadro normativa in materia di tutela ambientale e della collettività, de Tilla (che coordina anche la delegazione napoletana della Fondazione Umberto Veronesi) e Militerni hanno voluto realizzare un’opera che facesse chiarezza sui profili civilistici, penali e amministrativi correlati all’inquinamento ambientale. Da qui gli approfondimenti affidati a Valentina De Stefano, Alessandro De Santis e Aldo Cimmino, chiamato a trattare i nuovi delitti contro l’ambiente successivi alla riforma del 2015.
L’APPROFONDIMENTO SCIENTIFICO – La seconda parte del volume è dedicata alla riflessione sui caratteri scientifici e bioetici dell’inquinamento ambientale. Nel primo capitolo l’oncologo Antonio Marfella affronta il tema della genesi delle malattie umane di derivazione ambientale, portando come caso di studio quello della Terra dei fuochi. Successivamente l’andrologo Luigi Montano presenta il progetto di ricerca «Ecofoodfertility», inteso come un modello per la valutazione dell’impatto ambientale e per la prevenzione primaria nelle aree a rischio. Nel terzo capitolo, il saggio di Livia Malorni e Maria Grazie Volpe presenta una prospettiva di sintesi sul tema dell’inquinamento ambientale e della sicurezza agroalimentare. Infine, nell’ultimo capitolo, Alessia Maccaro prende in esame i principali rilievi bioetici che appartengono alla questione ambientale.
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