Wise Society : Il ministro Galletti: «Il “Green act” può attendere, prima la Cop21»

Il ministro Galletti: «Il “Green act” può attendere, prima la Cop21»

di Mariella Caruso
4 Novembre 2015

Il responsabile del dicastero dell'Ambiente non ha fretta di mettere a punto il piano eco-sostenibile del Governo Renzi». Ecco perché...

«La green economy sta guidando la ripresa del nostro paese». Parola di Gian Luca Galletti, il ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, è intervenuto a Rimini a margine della presentazione della prima “Relazione sullo Stato della green economy in Italia” elaborata dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. Chiamato a rispondere su diversi argomenti il responsabile del Dicastero non ha avuto esitazioni a mettere sul tavolo gli argomenti a partire dal “Green act”, il piano eco-industriale voluto dal Governo Renzi. «Quando parliamo di Green act non dobbiamo dimenticarne l’obiettivo: si tratta di un piano che deve garantire energie, risorse e cibo, programmare uno sviluppo che non aggravi i sistemi climatici, andare verso un’economia che porti alla parità dei popoli e all’eliminazione della povertà», ha sottolineato Galletti. «Naturalmente si tratta di una leva economica di forte impatto, e chi per primo arriverà sull’economia circolare e verde crescerà più velocemente e meglio di altri Paesi». Di questo si parlerà a Parigi nell’ambito della Cop21, ha poi ricordato il ministro, «perché nessuno può pensare di raggiungere tali obiettivi badando soltanto agli interessi nazionali. Per questo non ho fretta di chiudere il Green act: occorre, infatti, che sia tarato sugli obiettivi che saranno fissati dalla Cop21, e modellato sulla direttiva sull’economia circolare dell’Ue che avrebbe dovuto essere approvata all’inizio dell’anno ed è stata posticipata al prossimo dicembre».

LA RIDUZIONE DELLA CO2 E IL RICICLO DEI RIFIUTI – In Italia il 30% delle emissioni di Co2 arriva dall’industria, il 30% dai trasporti, il 30% dal riscaldamento e l’8% dall’agricoltura, ha elencato Galletti. «Il Green Act dovrà agire su questi settori per abbattere emissioni e raggiungere l’obiettivo che, fissato a Parigi, sarà vincolante dal punto di vista giuridico. Per questo – ha sottolineato – prima di fissare incentivazioni per le imprese è necessario essere identificare quali su quali settori puntare». Altro tema caldo è quello dei rifiuti. Assodato che la produzione di rifiuti urbani dal 2010 al 2013 è diminuita di ben 2,9 milioni di tonnellate (circa il 9%) scendendo da circa 32,5 a circa 29,6 mln di tonnellate, in tema di raccolta differenziata le cifre sono molto diverse tra Nord, Centro e Sud. La differenziata, infatti, è cresciuta dal 33,6% nel 2009 al 42,3% nel 2013, ma le differenze sono ancora notevoli: il Nord supera il 54,4% di raccolta, il Centro si attesta al 36,4% mentre il Sud detiene la maglia nera con il 28,9%. «Non accetto un paese nel quale il 40% dei rifiuti va in discarica. È vergognoso. Le regole ci sono e se funzionano per alcuni Comuni, allora devono funzionare per tutti», ha osservato Galletti. «Non tollererò sanzioni Ue a causa delle Regioni che non si allineano – ha poi continuato -. Aiuterò le Regioni che mi presenteranno piani validi per mettersi in regola. Ma le Regioni inadempienti vedranno addebitarsi il costo delle sanzioni: anche 120.000 euro al giorno in qualche caso».

TRASPORTI E DISSESTO IDROGEOLOGICO – Strategico anche l’incremento della mobilità sostenibile. «Potremo chiedere a un cittadino di lasciare a casa l’auto solo quando avremo un parco di mezzi pubblici rinnovato – ha osservato Galletti -. Non posso far lasciare a casa un Euro 6 per fare salire un cittadino su un autobus che consuma molto di più. Per questo incentiverò le sostituzioni dei mezzi pubblici obsoleti». Infine la nota dolente del dissesto idrogeologico. «Oggi paghiamo le conseguenze della poca manutenzione del territorio durata decenni. Purtroppo alla politica questo tipo di interventi piacciono poco perché essendo molto lunghi non sono sicuri di tagliare il nastro – ha detto – Oggi, però, visti i cambiamenti climatici in corso occorre intervenire in maniera forte. Per questo abbiamo cominciato a dare soldi a chi ha progetti già cantierabili facendo un accordo di programma per 33 progetti sbloccando fondi per 1,3 miliardi di euro. Nella prossima conferenza Stato-Regioni firmeremo un accordo per mettere a disposizione 44 milioni per le frane dei comuni montani». Però «serve una cultura diversa – conclude Galletti -. Mai più condoni edilizi nel nostro paese: nel collegato ambientale abbiamo messo 10 milioni di euro per l’abbattimento degli immobili abusivi».

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