Wise Society : I noir che svelano (veri) eco-criminali

I noir che svelano (veri) eco-criminali

di Sebastiano Guanziroli
16 Novembre 2011

Una collana di romanzi e racconti dedicati ai crimini contro l'ambiente. Ispirati a fatti accaduti davvero, utilizzando il linguaggio del noir

Il verde, il colore simbolo della vita e dell’ambiente, e il nero, simbolo dell’oscurità e del mistero. Due colori lontani che Edizioni Ambiente ha accostato in modo originale per dare vita, ormai cinque anni fa, a una collana dedicata ai crimini contro l’ambiente.

Com’è nata la collana sui temi dell’ecomafia

 

La collana si chiama VerdeNero ed è diventata negli anni uno degli esempi più interessanti di sperimentazione di nuovi linguaggi nell’editoria italiana. Scorrendo i nomi degli autori che vi hanno pubblicato compaiono, tra i tanti, Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Piero Colaprico, Marco Vichi: il meglio tra i giallisti e noiristi contemporanei. Hanno tradotto in storie e parole un’intuizione che all’inizio sembrava azzardata persino a chi l’aveva avuta. «Tutto nacque dopo l’ennesima pubblicazione annuale da parte di Edizioni Ambiente del rapporto Ecomafia di Legambiente, ricorda Alberto Ibba, Direttore editoriale di VerdeNero, «un lavoro importante, ricco di documentazione e analisi, ma destinato per la sua complessità solo agli addetti ai lavori. Cercavamo un modo per comunicare più semplicemente e a un pubblico più ampio i temi che venivano affrontati nel Rapporto, e lì è venuta l’idea: chiedere agli scrittori di scrivere storie che prendessero spunto da fatti reali». E poiché si trattava di crimini, è stato naturale chiederlo a esperti di giallo e noir. Che hanno risposto con entusiasmo a cominciare da Sandrone Dazieri, autore del primo libro pubblicato, Bestie, incentrato sul traffico di animali esotici o protetti.

Danni al mare e speculazione edilizia

 

A oggi sono più di venti i romanzi pubblicati. VerdeNero è una collana solida e affermata, a cui sono gli scrittori stessi che si rivolgono proponendo idee, spunti e documentazione. Agli inizi, invece, il processo era invertito: «Sceglievamo noi un tema da affrontare e pensavamo a quale autore, per sensibilità e modo di scrivere, potesse essere il più adatto», aggiunge Ibba. «Gli proponevamo di svilupparlo e gli fornivamo tutto il materiale che serviva per la preparazione. Da lì in poi lasciavamo massima libertà creativa e inventiva.

Non ci interessava, e non ci interessa, fare dei lavori “a tesi”: con gli autori concordiamo il tema, cerchiamo sintonia, ma il punto di vista dev’essere strettamente personale». Così è nato L’albero dei microchip di Francesco Abate e Massimo Carlotto, romanzo inchiesta sul traffico d’armi legato all’esportazione di diamanti. Oppure Il vento porta farfalle o neve di Francesco Aloe, un thriller ispirato dall’incidente della petroliera Moby Prince. O, ancora, Rovina di Simona Vinci, libro che affronta il tema della speculazione edilizia. Nei gialli di una volta l’assassino era il maggiordomo, oggi invece, sostiene Ibba «i cattivi vanno cercati in quelle zone oscure dove si intrecciano gli interessi delle grandi multinazionali, della finanza, della criminalità organizzata, delle eco-mafie. Per questo è molto più complicato scoprirli». Nomi e cognomi, quando si conoscono, vengono riportati in una scheda, curata da Legambiente, che accompagna ogni romanzo e che ha il compito di far conoscere al lettore quali sono i fatti reali che hanno ispirato la storia.

Uno spunto dall’Expo 2015

 

Consolidato il tratto noir delle storie, nella collana VerdeNero dal 2009 vengono pubblicate anche inchieste e romanzi più tradizionali. Un’esigenza nata dal desiderio di essere meno vincolati dal genere e di superarne i confini per aprirsi a storie diverse e a tematiche non strettamente ambientali. Grande interesse e dibattito ha suscitato Non è un cambio di stagione di Martin Caparros, giornalista scrittore argentino che ha compiuto dieci viaggi in dieci Paesi minacciati dal cambiamento climatico, traendone una riflessione provocatoria e anticonformista che non risparmia nessuno, nè i governi nè i movimenti ecologisti. Altrettanto attuale è Lapponi e criceti di Nicoletta Vallorani, romanzo che prende spunto dal prossimo Expo milanese del 2015 per raccontare l’evoluzione e l’inospitalità delle città in cui viviamo. Protagonista della storia è il fantasma di una spazzina detective che osserva e racconta, con umorismo e grande libertà il mondo di imprenditori, immobiliaristi e  uomini politici che influenzano il nostro modo di vivere le città. Una storia poco gialla, ma molto divertente: del resto un mondo più verde (e meno nero) nasce anche dall’umorismo.

 

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