In diverse città del mondo si sperimentano bus e auto senza conducente. Mezzi green a zero emissioni, in grado di ridurre l'inquinamento e gli incidenti.
La guida autonoma sta prendendo piede. Giro di parole a parte, la tecnologia che permette di viaggiare senza conducente sta offrendo i suoi primi frutti anche in termini di servizio pubblico. È un’idea che piace, a giudicare dai primi esperimenti condotti in diverse città del mondo.
Al primo bus di trasporto pubblico al mondo, inaugurato nel 2015 nei Paesi Bassi e realizzato dalla olandese Wepods, ne sono seguiti poi in questi anni anche altri in diversi contesti internazionali. Per esempio, in Svizzera convince la proposta di muoversi su bus a guida autonoma. La conferma viene, come riporta il sito della RSI – Radiotelevisione Svizzera, da due studi condotti dall’istituto GIM e dalle SUP della Svizzera occidentale: la maggioranza degli elvetici promuove l’esperimento di guida autonoma. Il test è un successo: basti considerare che in un anno dalla sperimentazione i due SmartShuttle elettrici in funzione hanno trasportato più di 25mila persone a Sion (Canton Vallese) e altre 25mila sono salite a bordo dei veicoli dimostrativi in Svizzera e in altre città europee.
IL BUS AUTONOMO SI MUOVE NEL MONDO – A Parigi è stato avviato quest’anno un servizio sperimentale, impiegando l’EZ10, mezzo anch’esso elettrico, sviluppato dalla Ligier: la celebre casa automobilistica dal glorioso passato in Formula Uno e oggi attiva nella produzione di veicoli elettrici, ha portato i suoi pulmini autonomi anche ad Amsterdam, a Helsinki, a Tokyo, a Singapore e in California. L’EZ10 può ospitare una dozzina di passeggeri, si muove a una velocità di crociera di 25 km/h e con una punta massima di 40 km/h e ha un’autonomia di dieci ore. Anche Londra non poteva mancare e neppure Berlino: la città inglese ha avviato in primavera un test con un mezzo sviluppato da Oxbotica, nato dal filone di mobilità robotica della Università di Oxford, trasportando per tre settimana un centinaio di passeggeri per il borgo di Greenwich. La capitale tedesca, lo scorso anno, ha testato un veicolo senza pilota capace di trasportare al massimo otto persone a una velocità massima di 20 km/h.
UNA IDEA CHE PIACE PERCHE’ GREEN E SICURA – Perché si dovrebbe privilegiare l’uso dei bus a guida autonoma? Il primo motivo è legato alla loro ecosostenibilità: i veicoli in prova sono a trazione elettrica, quindi a zero emissioni, ma anche nel caso di auto a carburante i miglioramenti in termini di risparmio sono sensibili. Per meglio comprendere i vantaggi, la stessa Wepods elenca alcuni fattori che rendono importante la guida automatizzata. Il primo è il miglioramento del flusso del traffico, il secondo è dato dal fatto che potendo comunicare tra loro, questi mezzi “intelligenti” possono coordinare meglio la frenata e l’accelerazione, mantenendo automaticamente una distanza fissa tra loro, ottenendo un grosso miglioramento in termini di riduzione d’incidenti. Non solo: lo stile di guida uniforme riduce di molto i consumi di carburante.
La guida autonoma è considerata attentamente in Europa, ma anche in Italia: nel nostro Paese si sta ragionando sullo sviluppo delle cosiddette smart road, le strade intelligenti dove coordinare al meglio il flusso di “auto-robot”. Per parte sua, la Commissione Europea ha presentato alla fine del 2016 le linee guida per i Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS) che porteranno sulle strade europee le auto senza pilota con l’obiettivo di realizzare una rete unificata a disposizione di tutti i costruttori. Il vantaggio è per tutti ed è enorme: infatti, tra incidenti evitati e un drastico impatto positivo sulla salute pubblica, si calcola un risparmio variabile fra i 4 e i 10 miliardi di euro.
SERVIZI, VANTAGGI ECONOMICI E…PIZZE A DOMICILIO – E se le case automobilistiche stanno investendo perché hanno cominciato a comprendere i vantaggi potenziali, ci sono altri settori che dalla guida autonoma hanno solo da guadagnarci. Si pensi solo alla quantità di tempo impiegabile liberi dal vincolo di stare al volante. Entra così in gioco la gestione del tempo libero: qui entrano in gioco i servizi dedicati a comfort e benessere, che potrebbero innescare un volano economico stimato di 7.000 miliardi di euro, nel momento in cui questi mezzi avranno una diffusione di massa.
Intanto c’è chi ha colto subito la possibilità di fare business con i servizi. E quale poteva essere uno dei più interessanti in questo senso? Quello della consegna della pizza a domicilio. Il test è da poco partito negli Stati Uniti, nel Michigan, grazie alla collaborazione tra Ford e la catena Domino’s Pizza. Un sms inviato al cliente avvisa quando la pizza è in arrivo così che si possa trovare pronto per il ritiro.