In un manifesto i dieci punti per i bambini di oggi che rischiano di avere un mare con più plastica che pesci
Generazione blu, come il colore del mare. È il nome scelto in Italia per indicare i bambini dai 6 ai 10 anni che, pur piccoli, sono già attenti alla tutela degli Oceani. Giovanissimi che, già seguaci di Greta Thunberg, potrebbero un giorno emulare l’impegno dell’attivista svedese capace di far parlare di temi cruciali per il futuro e di mobilitare milioni di ragazzi in tutto il mondo. A battezzare questi piccoli amici dell’ambiente come Generazione blu, e a elaborare un suo Manifesto, sono state la scienziata, biologa marina e presidente della Ong Worldrise, Mariasole Bianco, la direttrice delle testate infanzia Rcs, Chiara Bidoli, e la giornalista green di Natural Style e F, Diana de Marsanich.
«Un giorno Chiara Bidoli, mi chiese di riflettere sui sogni dei bambini perché voleva che partecipassi a una tavola rotonda sul tema. Per permettere di prepararmi mi girarono dei dati di una ricerca dai quali emergeva che i bambini della fascia tra i 6 e i 10 anni sognano un mondo, e soprattutto un mare, più pulito», racconta De Marsanich, mamma di una bambina di 10 anni.
«Questa cosa mi ha molto colpita perché in un momento in cui tutti parlano degli adolescenti che, idealmente capeggiati da Greta Thunberg, scendono in piazza e rappresentano la nuova generazione verde, ci si è dimenticati dei più piccoli che invece pur già consapevoli su questi temi non possono certo protestare in strada – continua -. Io stessa, che sono mamma di una bimba di 10 anni, mi accorgo di quanto mia figlia sia molto attenta a questi aspetti. Di questa generazione, più giovane e ancora invisibile bisogna occuparsi sostenendola».
Nasce così il Manifesto della Generazione blu. «I bambini che oggi, in spiaggia, si trovano a giocare con la plastica e i mozziconi di sigarette e che, nel 2050, rischiano di ereditare un mare con più plastica che pesci devono cominciare ad agire», sottolinea ancora la giornalista. Sul come fare ecco intervenire il Manifesto, che è una raccolta di consigli perché questi adulti di domani assumano il ruolo di «piccoli custodi della biodiversità e nello stesso tempo – dice – spronino i genitori a impegnarsi in un comportamento amico dell’ambiente».
I dieci punti sono stati elaborati da Diana De Marsanich e Mariasole Bianco. Spiega De Marsanich: «Abbiamo declinato i consigli pensando alle vacanze, invitando per esempio a guardare i piccoli animali senza far loro del male, a connettersi con la natura invece che al telefonino. E, infine, a diventare un ambasciatore di questo modo di pensare».
Il Manifesto della Generazione Blu è stato presentato alle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale degli Oceani da Mariasole Bianco nel corso del panel “Gender and the Ocean” in cui ci si interrogava sul ruolo delle donne nella tutela dell’ambiente marino perché è stato osservato che «il contributo delle donne in questi ambiti fa la differenza». Il prossimo passo, invece, sarà fatto a settembre. «Stiamo pensando a un’iniziativa per un ritorno a scuola plastic free attraverso un altro manifesto cui stiamo lavorando -per far propagare – conclude – la tutela dell’ambiente come un virus».