Lo dice una ricerca condotta in alcuni paesi europei da TNS per Vaillant secondo la quale per ridurre le emission di CO2 bisognerebbe rinnovare il parco caldaie italiano
Quanto ti interessano le tematiche relative al cambiamento climatico? Quanto ciascuno di noi è in grado di preservare l’ambiente evitando lo sfruttamento delle risorse? Può il comportamento sostenibile delle imprese contribuire al loro successo economico? Queste alcune delle domande della ricerca commissionata da Vaillant e condotta da TNS che 13.000 cittadini di 13 diversi Paesi del Vecchio Continente (compresa la Turchia, Svizzera e Russia) si sono sentiti formulare. Una ricerca unica nel suo genere e che rappresenta il primo studio a livello europeo per conoscere i comportamenti e le abitudini in materia ambientale ma anche uno studio importante che oltre a rivelare risultati sorprendenti almeno per quanto riguarda l’Italia (al terzo posto preceduta da Austria e Turchia e davanti a Olanda, Gran Bretagna, Germania e Franci) ha dato vita al MyGreen IQ un indice che, sommando comportamenti reali e buone intenzioni, restituisce un quadro della realtà a tratti inaspettata associando al green e all’attenzione all’ambiente un elemento di grande razionalità. L’indice dell’Italia è 117, quello della Turchia 10 punti più alto (127)
Dall’indagine emerge una particolare sensibilità degli italiani nei confronti dei temi ambientali come la questione legata al consumo energetico degli edifici e che sono le donne coloro che maggiormente sostengono la causa ‘green’, così come gli over 55 si dimostrano più sensibili all’argomento rispetto ai giovani adulti (25-34). Ma anche la necessità di avere impianti di risaldamento intelligenti magari controllabili a distanza via app o smartphone. Una questione fondamentale per Vaillant consapevole che un rinnovamento del parco caldaie in Italia potrebbe contribuire ad una sensibile diminuzione dei consumi di CO2 apportando anche notevoli vantaggi economici per milioni di famiglie. In base ad una indagine di Vaillant infatti emerge che il settore residenziale è responsabile del 20% delle emissioni totali in Italian e che delle oltre 19 milioni di caldaie operanti nel Nostro Paese, circa il 70% sono di tipo tradizionale, a bassa efficienza, mentre addirittura 7 milioni sono ormai obsolete, quindi a bassissima efficienza e con emissioni significative di CO2. Grazie alla sostituzione di solo queste ultime con moderne caldaie a condensazione, si potrebbero ridurre le emissioni di CO2 di 5.908 kt/anno, pari al 7% delle emissioni di gas serra del settore residenziale, mentre ogni famiglia potrebbe godere di un risparmio in bolletta tra il 20 e il 25%.
Ma Vaillant è impenata a spingere sulla sostituzione delle caldaie offrendo incentivi, come spiega l’Amministratore delegato Italia Gherardo Magri «siamo impegnatissimi sulle rinnovabili e puntiamo sulla zeolite, roccia che esiste in natura e che a contatto col vapore acqueo rilascia a sua volta calore fino a 70 gradi. Noi dopo 8 anni di ricerche abbiamo creato una caldaia che attraverso 70 kg di micropalline di zeolite evita di utilizzare il gas. Un prodotto che può essere considerato per ora come l’auto elettrica di 10 anni fa che aveva bisogno di una lunghissima prolunga per la ricarica, ma vogliamo impegnarci per il futuro non solo per fare fatturato ma per mettere in marcia un sistema virtuoso».