Wise Society : Cos’è il favo? Alla scoperta delle cellette delle api

Cos’è il favo? Alla scoperta delle cellette delle api

di Emanuele Francati
11 Aprile 2025

Tutto sulle celle delle api esagonali

Che le api siano tra gli animali più ingegnosi sulla faccia della Terra, non è una novità. E non perdono occasione per dimostrarcelo, con le loro straordinarie creazioni: il favo è una di queste.  Esempio di ingegneria naturale, si tratta di un reticolo di cellette esagonali, costruito con cera d’api. Non solo il luogo dove le api immagazzinano il miele e il polline, ma anche un vero e proprio alveare per la covata delle api regine, operaie e fuchi. Ma cosa sono i favi delle api più nel dettaglio? E per quale ragione scelgono proprio la forma esagonale per le cellette? In questo articolo, scopriremo più da vicino l’affascinante realtà delle celle di un alveare, analizzandone la funzione, la perfezione geometrica e il ruolo vitale che ricoprono nell’ecosistema. Scopriremo come la natura ha creato una struttura incredibilmente efficiente, che ha permesso alle api di prosperare per milioni di anni. Cosa che dovremmo permettere loro di continuare a fare, perché oggi proteggere le api è un nostro compito.

favo api

Foto Freepik

Che cos’è il favo delle api

Il favo delle api è una struttura composta da migliaia di cellette esagonali, che viene costruita dalle api all’interno del loro alveare. 

Realizzato con cera prodotta dalle ghiandole ceripare delle api operaie, il favo è fondamentale per la vita della colonia. Ogni cella, infatti, è adibita a diversi scopi: immagazzinare il miele, conservare il polline, ospitare le uova della regina destinate a svilupparsi in larve e, successivamente, in nuove api. Tutti compiti importantissimi per l’intera colonia. 

La forma esagonale delle celle è un esempio di perfezione geometrica naturale, ma non è un caso: in natura, tutto ha un motivo. E in questo caso, la forma “scelta” è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio e le risorse in un alveare. In più, questa struttura risulta incredibilmente resistente e stabile: di conseguenza, permette alle api di mantenere un ambiente protetto e sicuro per il loro sviluppo continuo. 

Cellette delle api: proprietà e caratteristiche

Il favo delle api è costituito, quindi, da cellette di forma esagonale. Non solo un capolavoro di efficienza, ma anche il risultato di una progettazione ottimale per l’uso dello spazio. 

Tra le caratteristiche più straordinarie vi sono le dimensioni: ogni cella è grande abbastanza per contenere una quantità precisa di miele o polline, mentre ogni della dedicata alle larve ha le dimensioni ideali per il loro sviluppo. 

La cera con cui sono costruite le cellette delle api è una sostanza molto particolare: incredibilmente resistente, ma anche leggerissima. Questo consente alle api di mantenere una struttura solida e stabile senza andare ad appesantirla. Le celle esagonali offrono una maggiore resistenza rispetto a celle di altre forme, e massimizzano l’uso della cera, rendendo il favo una struttura praticamente perfetta. 

Non solo dimensioni perfette, ma anche un ordine quasi maniacale: la disposizione regolare e ordinata delle cellette consente alle api di lavorare in modo altamente coordinato, garantendo la sopravvivenza e il benessere dell’intera colonia. E il nostro, di conseguenza: il declino delle api, infatti, sarebbe un disastro per l’umanità.

favo api

Foto Freepik – efe_madrid

Perché le celle delle api sono esagonali?

Perché proprio esagonali, quindi? Per una ragione di massima efficienza, sia in termini di spazio che di materiale. 

La forma esagonale è la soluzione geometrica più efficiente per riempire uno spazio senza lasciare spazi vuoti. Se le api avessero costruito celle di forma rotonda o quadrata, si sarebbero create aree vuote tra le celle. L’esagono, invece, si adatta perfettamente a una disposizione compatta.

Si tratta anche di una questione di risparmio in termini di cera. La forma esagonale consente alle api di costruire una struttura forte e stabile con una quantità minima di sostanza: è la forma che permette di contenere il massimo volume con il minor consumo di materiale. Per un alveare leggero ma estremamente resistente. Infatti, le cellette esagonali sono in grado di sopportare pesi notevoli. Le pareti comuni tra le celle, disposte in modo da formare angoli di 120 gradi, rendono la struttura solida e durevole. Così facendo, il favo può sopportare il peso del miele immagazzinato senza crollare.

La disposizione delle celle, invece, è pensata così per una maggiore efficienza nel lavoro, come dicevamo. Per distribuire in modo ottimale l’energia e le risorse all’interno dell’alveare, che possiamo definire un micro-ecosistema perfetto. Un habitat sicuro, efficiente e semplicemente straordinario. 

Come le api costruiscono il favo

Le api costruiscono il favo con una precisione impressionante, utilizzando la cera speciale che producono loro stesse con le ghiandole ceripare situate sotto l’addome. Il processo di costruzione avviene in diverse fasi, e richiede un lavoro di estrema cooperazione tra le api operaie. Che, per altro, sono le uniche a produrre la cera. Quando l’ape è pronta a costruire il favo, le sue ghiandole secernono delle piccole scaglie di cera che l’ape morde e modella con le sue mandibole.

Da quel momento, l’ape inizia a formare piccole celle di base in una zona dell’alveare che è già stata preparata per l’attività di costruzione. Costruisce inizialmente delle celle pentagonali o di forma irregolare, ma presto la struttura evolve verso la forma di esagono caratteristica, grazie alla capacità delle api di adattare la cera per formare angoli precisi. 

Una volta che la prima celletta è completata, altre api si uniscono al lavoro, creandone di nuove che vadano ad attaccarsi a quelle già esistenti. Il favo si sviluppa in modo estremamente compatto, senza spazi vuoti. E man mano che cresce, le api continuano a modellare le pareti delle celle, facendole diventare perfettamente esagonali. È un lavoro di estrema precisione, ma l’orientamento delle api e la loro inclinazione al lavoro di gruppo glielo fa svolgere alla perfezione.

Una volta solidificata, la cera dà alle celle la necessaria stabilità per le attività che vi si svolgeranno all’interno. Non si può dire che a questo punto il favo sia terminato, però: le api continueranno a costruire celle e ad aggiornarlo a seconda delle necessità della colonia, che possono variare nel tempo. Continueranno a riparare, mantenere e ampliare la struttura per tutta la durata della loro vita, anche in maniera tempestiva: se una cella si danneggia o si consuma, intervengono subito. Così facendo, l’alveare rimane sempre la struttura efficiente e perfetta di cui hanno bisogno. 

celle api esagonali

Foto Freepik – azerbaijan_stockers

A cosa fanno bene le celle delle api

Oltre a servire per la conservazione e l’immagazzinamento del miele e del polline, e per l’allevamento delle larve, le cellette del favo offrono molti altri vantaggi. Non solo per le api e per la regolazione di temperatura e umidità all’interno dell’alveare, ma per l’intero ecosistema: ne sono parte integrante e fondamentale. Perché? Perché facilitano la produzione del miele, alla base dell’alimentazione di diverse specie animali. 

Salute e benessere delle api, per altro, hanno un impatto diretto sulla pollinazione di fiori e piante, un processo essenziale per il mantenimento della biodiversità e per la produzione di molti dei raccolti alimentari da cui dipendiamo.

Oltre alla loro funzione ecologica, le celle delle api sono utilizzate anche per produrre una varietà di prodotti naturali che hanno benefici per la salute umana, come miele, cera d’api, propoli e polline. Li apprezziamo per le loro proprietà nutritive, terapeutiche e cosmetiche. La cera d’api, ad esempio, è utilizzata in prodotti per la cura della pelle, mentre il miele è noto per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Oltre ad essere, naturalmente, molto gustoso.

cellette api

Foto Freepik – efe_madrid

Quanto costa un favo di api?

Il lavoro delle api può tornarci utile: che sia per iniziare a produrre miele da mettere in vendita o per uso proprio, si potrebbe desiderare acquistare un favo di api. Sì, ma quanto costa? 

Il prezzo di un favo di api è variabile. Ci sono fattori che lo influenzano, come la dimensione, la qualità, la tipologia -se naturale o artificiale- e il mercato in cui viene acquistato. Se parliamo di un favo naturale, intero, con miele, prodotto da una colonia di api in un alveare, il prezzo può aggirarsi tra i 50 e i 200 euro, a seconda della qualità del miele e delle dimensioni. Se contiene solo cera d’api, senza miele, allora le cifre si abbassano e ci aggiriamo tra i 20 e i 50 euro. 

I favi artificiali -spesso usati in apicoltura per l’allevamento delle api- sono in genere più economici. Un set di favi vuoti, di solito in materiale plastico o con celle in cera pressata, può costare tra i 10 e i 30 euro a seconda del tipo e della quantità. 

Naturalmente, se il favo è certificato biologico o di alta qualità, ad esempio se è prodotto in apiari sostenibili o secondo metodi di apicoltura biodinamica, il costo potrebbe alzarsi rispetto alle cifre precedentemente scritte. 

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