Una cooperativa nata nel 2008 in Piemonte ha messo insieme persone, idee e progetti per produrre e utilizzare energia da fonti pulite
Produrre energia rinnovabile finanziata in condivisione e rinvenderla ai propri soci, questo l’obbiettivo di Retenergie, cooperativa piemontese con sede a Fossano, provincia di Cuneo.L’idea è semplice e democratica, perchè nata dal basso e vuole promuovere la creazione di un nuovo modello di sviluppo energetico secondo cui il cittadino diventa proprietario degli impianti di produzione e, allo stesso tempo, nella propria casa potrà utilizzare l’energia prodotta dai propri impianti. Tutti possono partecipare, con la sottoscrizione di una quota di capitale. Inoltre per i soci c’è la possibilità di fare un prestito sociale annuale per sostenere gli investimenti.
All’interno della cooperativa ciascuno ha un compito preciso. In particolare c’è un gruppo di tecnici che si occupa di fornire consulenze energetiche ai soci e organizza i Gaf (Gruppi di acquisto fotovoltaico) ossia gruppi di persone o famiglie che vogliono sistemare sui tetti delle proprie abitazioni impianti fotovoltaici e che per farlo si mettono insieme, risparmiando sui costi e migliorando la qualità dell’intervento.
La vicenda parte nel 2007, grazie a un appello di questo genere: «agricoltore del cuneese cerca soci per creare una centrale fotovoltaica compartecipata tra cittadini». Diceva a grandi linee così l’annuncio di Marco Mariano comparso in una newsletter di bioagricoltura e in altri siti ambientalisti. La prima volta che si sono trovati, a Fossano, a casa di Marco, erano meno di una decina, da allora l’idea è cresciuta e si è rafforzata.
Ora sono più di 450 e tra microidroelettrico e fotovoltaico tra Piemonte, Liguria, Emilia- Romagna e Lombardia hanno installato 425 kw (una singola famiglia ne assorbe circa 3). L’anno scorso hanno costruito il primo impianto in Lombardia alla Cascina Santa Brera di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano. La Cascina ha offerto il tetto, Retenergie lo ha bonificato dall’amianto, mentre i soci che hanno finanziato l’operazione sono ripagati dai contributi del Conto energia.
Nel frattempo sono riusciti a vincere il bando di concorso per la bonifica dell’amianto e la copertura con un impianto fotovoltaico sul tetto del mercato comunale coperto dei contadini di Boves, in funzione dalla fine di giugno 2012.
Retenergie, in cambio del diritto di superficie della copertura dell’immobile, smaltirà e sostituirà l’esistente superficie in cemento-amianto, oltre a fornire un canone annuo all’amministrazione comunale. Questo non è l’unico fotovoltaico in via di costruzione: chi vuole investire in energia rinnovabile può dare un’occhiata agli altri impianti in via di costruzione
Manca ancora l’ultimo pezzo, quello della distribuzione tra soci dell’energia prodotta. Spiega Mariano «Il nostro scopo statutario è quello di vendere la nostra energia ai soci, ma questa è un’idea che per essere concretizzata ha bisogno di molto tempo, molti soldi e molte competenze, per questo passaggio abbiamo molta strada da fare: in termini numerici per gestire una fatturazione di tipo elettrico bisogna avere almeno 6.000 utenze. Ci stiamo preparando per arrivarci tra qualche anno». E c’è da credergli visto il tono del motto ghandiano che si legge sul loro sito: «fra i mezzi e i fini c’è la stessa relazione che esiste tra seme e albero», è solo questione di cura e di tempo.
Nel frattempo hanno fatto un accordo con Trenta, distributore trentino d’energia rinnovabile, in base al quale soci di Retenergie (l’associazione è aperta a tutti) possono acquistare la loro energia a condizioni particolarmente favorevoli. L’energia fornita da Trenta è garantita dai RECS, Renewable Energy Certificate System, un sistema di certificazione condiviso a livello internazionale: garantisce al cliente che una quantità di Kwatt pari a quella da lui consumata è stata prodotta da impianti alimentati da una fonte rinnovabile ben definita.
Chi sceglie l’energia certificata ottiene il diritto di usufruire del marchio di certificazione “100% Energia Pulita Trenta”, registrato nel sistema RECS, per tutta la durata del contratto con la possibilità di utilizzarlo in modo personalizzato.
Non solo, da qualche tempo Avanzi, società di ricerca e consulenza per imprese sostenibili, sta facendo attività di policy stimulation sulle autorità competenti in Italia e in Europa. Assieme a Retenergie, Federazione Trentina della cooperazione, REScoop.eu, hanno formulato alcuni emendamenti ai criteri di funzionamento del V conto enegia, per dare la possibilità di promuovere la cooperazione elettrica nel settore fotovoltaico.
La formulazione attuale impedisce la mutualità tra i soci, impedendo di fatto il consumo di energia prodotta dagli impianti cooperativi. L’obbligo di vendita al GSE spezza un circolo potenzialmente virtuoso tra azionisti, produttori e consumatori d’energia, soggetti che nel caso di una cooperativa elettrica vanno spesso a coincidere. Uno studio applicato quello di Avanzi, che potrebbe contribuire allo sviluppo non solo di Retenergie ma anche delle numerose esperienze di rinnovabili di comunità presenti in Europa.