Esempio interessante di collaborazione tra pubblico e privato
Un obbrobrio edilizio, mai completato e in stato di totale degrado ambientale da quando fu costruito per i mondiali di calcio di Italia ’90. Una ferita nella città che ha dovuto farci i conti per più di vent’anni e un pericolo per gli abitanti delle zone limitrofe, alle prese con quotidiani problemi di sicurezza.
Ma tra un paio di giorni, lunedì 25 alle ore 14.30, inizieranno finalmente le operazioni di demolizione a carico della società Beni Stabili, proprietaria dell’immobile.
Alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia e dell’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, l’abbattimento sarà eseguito da una macchina di 280 CV di potenza, dotata di un braccio meccanico di 20 metri e di una “pinza” da demolizione. Si comincerà dalle pareti perimetrali dell’edificio, alto sette piani e con un volume complessivo di quasi 180 mila metri cubi di cemento.
L’accordo che ha portato alla decisione, è stato siglato lo scorso novembre dalla giunta e dal consiglio comunale e prevede la riconversione a verde dell’intera area di circa 260 mila metri quadri in località Cascina Grande, zona Monluè.
L’amministrazione comunale sarà il nuovo proprietario del bene che entrerà a fare parte del Parco Agricolo Sud.
«Lunedì sarà un giorno storico per Milano – ha commentato l’assessore De Cesaris – perché abbattere l’ecomostro significa abbattere un simbolo degli scempi urbanistici della nostra città e del nostro Paese. Ora diventerà un nuovo polmone verde»
