Wise Society : Decarbonizzazione, la sfida del secolo sulle rinnovabili

Decarbonizzazione, la sfida del secolo sulle rinnovabili

di Andrea Ballocchi
24 Marzo 2025

Termine quanto mai attuale, la decarbonizzazione è richiesta e ricercata in molti settori per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica al 2050. L’impegno dell’Europa e dell’Italia e i modi per ridurre drasticamente le emissioni

Per evitare che si superi la soglia di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, come stabilito con l’Accordo di Parigi, occorre ridurre drasticamente le proprie emissioni climalteanti: diversi Paesi intendono raggiungere entro il 2050 l’obiettivo net zero. Esso prevede che tutte le emissioni di gas serra prodotte sono controbilanciate da una quantità uguale di emissioni eliminate. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessaria una rapida decarbonizzazione, che passa soprattutto dalla transizione energetica, ovvero dal passaggio dall’uso dei combustibili fossili, ad alta impronta carbonica, alle fonti energetiche rinnovabili, a basse emissioni.

Decarbonizzazione

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Cos’è la decarbonizzazione?

Il termine decarbonizzazione è da tempo utilizzato e ultimamente ha avuto particolare evidenza in due occasioni. Ursula Von der Leyen l’ha posto nel discorso che ha letto al Parlamento Europeo, in occasione dell’approvazione della nuova Commissione UE che l’ha vista riconfermata quale presidente. Innovazione, decarbonizzazione e sicurezza sono i tre pilastri attorno ai quali ha promesso di lavorare con la Commissione da lei presieduta nei prossimi cinque anni. Anche a Baku, nel corso della COP29, è stata citata più volte, ma in particolare ha trovato evidenza quando si è giunti all’approvazione di un mercato internazionale del carbonio, previsto dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi e mai implementato. Il sistema sarà gestito dall’UNFCCC e consentirà agli Stati di investire in progetti di decarbonizzazione all’estero, favorendo la riduzione globale delle emissioni.

Ma cos’è la decarbonizzazione? Questa parola indica tutte le attività e gli interventi volti alla rimozione o alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Essa può essere ottenuta in molteplici modi, ma il principale è legato alla produzione di energia, responsabile di oltre tre quarti delle emissioni totali di gas serra a livello globale, ricorda l’International Energy Agency. I combustibili fossili hanno continuato a rappresentare l’81% dell’approvvigionamento energetico totale a livello globale, quasi il 30% del quale legato al petrolio, seguito dal carbone (28%) e dal gas naturale (23%).

Oltre alla produzione, è importante gestire al meglio l’energia, riducendone l’apporto in tutte le attività umane, dall’industria ai trasporti e all’edilizia. Occorre, quindi, puntare sull’efficienza energetica, oltre a catturare e sequestrare la CO2 in atmosfera, per esempio attraverso la riforestazione. A quest’ultimo proposito, si stanno studiando e mettendo a punto tecnologie dedicate alla carbon capture and storage (CCS).

Illustrazione su decarbonizzazione

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Decarbonizzazione per arrivare al net zero: l’impegno dell’Europa

Dal significato di decarbonizzazione ai fatti. L’Unione Europea ha voluto dare attuazione all’impegno preso con l’Accordo di Parigi attraverso il Green Deal, puntando a diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Come obiettivo intermedio, intende ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

La legge europea sul clima traduce in legge l’obiettivo fissato nel Green Deal europeo. Entrata in vigore nel 2021, mira a garantire che tutte le politiche dell’UE contribuiscano a questo obiettivo e che tutti i settori dell’economia e della società svolgano la loro parte.

Ma dall’approvazione della legge a oggi, quali risultati si sono ottenuti? Nel 2023 la Commissione Europea ha valutato i progressi verso gli obiettivi di neutralità climatica e adattamento, come richiesto dalla legge europea sul clima. Sebbene le emissioni di gas serra continuino a diminuire e vi siano incoraggianti segnali di azione sul campo, la valutazione della Commissione è che gli attuali progressi verso l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE sembrano essere insufficienti.

C’è ancora molto da fare su più fronti. Intanto però c’è da registrare anche un importante risultato: l’energia eolica e fotovoltaica hanno generato più elettricità dei combustibili fossili nei primi sei mesi del 2024. Lo evidenzia il think tank Ember, spiegando che vento e sole hanno generato il 30% dell’elettricità dell’UE nella prima metà dell’anno, rispetto al 27% dei combustibili fossili.

Decarbonizzazione e co2

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Decarbonizzazione in Italia: a che punto siamo?

L’Italia condivide pienamente l’orientamento comunitario teso a rafforzare l’impegno per la decarbonizzazione dei sistemi energetici ed economici europei, «e a portare l’Europa ad essere la prima area regionale ad avere una dimensione sociale, economica e produttiva totalmente ad emissioni nette nulle, anche al fine di ottenere una leadership in tale settore in ambito internazionale e, quindi, a essere una guida delle altre economie mondiali». Lo si legge nel Piano nazionale integrato Energia e Clima (PNIEC), con cui vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Lo stesso documento rileva che tale percorso è tuttavia notevolmente complesso e richiederà misure in grado di favorire l’utilizzo di tutte le tecnologie, comportamenti e fonti energetiche disponibili in grado di decarbonizzare l’economia del paese, adattando le diverse scelte in funzione delle esigenze collegate ai diversi ambiti produttivi, economici e sociali.

Nel frattempo, a che punto è il nostro Paese? Secondo lo Zero Carbon Policy Agenda, rapporto realizzato da Energy & Strategy, le emissioni di CO2 in Italia sono calate del 36% dal 2005, grazie a una riduzione dei consumi energetici, alla delocalizzazione, alla crescita delle energie rinnovabili e a una maggiore efficienza energetica. Ma, se la riduzione delle emissioni è stata di circa 12 MtCO2 q/anno, tuttavia per raggiungere il target del 2030 è necessario raddoppiare questo valore (21 MtCO2 q/anno) focalizzandosi nei settori rimasti più indietro come i trasporti, la produzione di energia e calore, i consumi residenziali e commerciali.

Concept su decarbonizzazione

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Decarbonizzazione: esempi e modi per ridurre le emissioni

Per perseguire la decarbonizzazione, gli esempi e le azioni utili non mancano. A partire dallo sviluppo delle fonti rinnovabili all’efficienza energetica, occorre lavorare all’elettrificazione dei trasporti, sviluppando quanto più possibile la mobilità sostenibile e intermodale.

Nel campo dell’edilizia, occorre lavorare sul migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti, poco meno della metà dei quali è in classe energetica F o G (le più scarse). A questo proposito, l’approvazione della Direttiva EPBD, che punta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici entro il 2035 e a raggiungere la completa decarbonizzazione entro il 2050, potrebbe essere uno stimolo forte a migliorare le condizioni del patrimonio immobiliare.

Per quanto riguarda l’industria, uno degli strumenti utili per contribuire a ridurre le emissioni è costituito dal carbon footprint. Si tratta di un parametro, di una misura che esprime il totale delle emissioni di gas serra, espresse generalmente in CO2 equivalente, associate direttamente o indirettamente a un prodotto, a un servizio o a una organizzazione. Per un’azienda, comprendere l’impronta di carbonio e i diversi tipi di emissioni (classificati come Scope 1, Scope 2 e Scope 3 che caratterizzano emissioni dirette o indirette), è un passo fondamentale per ridurre il proprio impatto ambientale. Una volta misurate, si procede a un piano di riduzione delle emissioni.

Su quali altri elementi occorre puntare per decarbonizzare? Sempre la IEA indica fattori trasversali abilitanti, tra cui l’innovazione, la collaborazione internazionale e la digitalizzazione. Le tecnologie digitali, in particolare, «hanno un potenziale enorme per aiutare il sistema energetico a mettersi in carreggiata con il percorso net zero». Il percorso verso il 2050 per rendere carbon free processi e settori, si basa anche su tecnologie energetiche emergenti che non sono ancora pronte per un uso diffuso, in particolare in settori difficili da ridurre come l’industria pesante e il trasporto a lungo raggio.

Andrea Ballocchi

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