Incontrare un orso è raro ma non impossibile. La cosa fondamentale è mantenere la calma e seguire precise norme di comportamento per evitare incidenti. Abbiamo provato a riassumerle
Imponente, affascinante, spesso purtroppo vittima dell’uomo (chi non ricorda l’orsa Amarena uccisa brutalmente?). L’orso è un animale con cui convivenza non è mai stata facile. Ultimamente la “paura dell’orso” si è fatta strada, nonostante i casi in cui l’essere umano è stato attaccato, nel nostro Paese, siano davvero pochi: l’unico episodio mortale è avvenuto l’anno scorso. Allarmismi a parte, incontrare un orso in alcune parti d’Italia, in particolare Abruzzo e Trentino Alto Adige non è affatto impossibile, soprattutto in alcuni periodi dell’anno. Ma cosa fare se si incontra un orso in montagna? Scappare è la peggiore delle soluzioni. Ecco i consigli del WWF e dei centri faunistici perché quello con l’orso rimanga un incontro ravvicinato, magari insolito, ma senza conseguenze.
Quando è più probabile incontrare un orso?
Ci sono dei periodi dell’anno in cui incontrare un orso diventa più facile: sono l’estate e l’autunno in cui questi grandi animali sono a “caccia” di cibo. Gli orsi si iperalimentano più del normale (iperfagia) per affrontare poi il letargo invernale con una scorta di nutrienti adeguata, e per questo possono muoversi anche per centinaia di chilometri fra i boschi e le foreste di alto fusto. Eppure nei loro habitat si sentono sempre meno al sicuro per la vicinanza con le attività umana, siano essere piste da sci, sentieri o percorsi per turisti ed escursionisti. L’orso è infatti un animale “timido” che, come molti altre specie, ora preferisce muoversi di notte per evitare incontri allarmanti.
Questo vale in particolar modo per l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) che, secondo il WWF, con una popolazione di una cinquantina di esemplari fra Abruzzo, Lazio e Marche, è una specie in pericolo di estinzione, rara e preziosa per le sue caratteristiche.
Le situazioni in cui l’orso è più reattivo
L’orso è pericoloso per l’uomo? Secondo gli esperti, alle nostre latitudini e con le specie presenti in Italia, non si può parlare dell’orso come di un predatore (cosa che invece si può dire di altre specie presenti all’estero). Ci sono però delle situazioni in cui l’orso può diventare più reattivo e fare anche molto male, viste le dimensioni e la forza fisica che lo contraddistinguono.
In particolare le mamme orsa quando sono con i loro piccoli sono molto protettive, guardinghe e possono attaccare per difenderli. Altri momenti rischiosi sono quelli in cui l’orso mangia, perché tende a proteggere il suo pasto, e quando l’orso è ferito o spaventato.
Molto rischioso anche avvicinarsi alle tane degli orsi: se si avvista una tana è bene allontanarsi, senza cercare di entrare o di guardarla più da vicino.
Come comportarsi se si incontra un orso in montagna
Ma come comportarsi se si incontra un orso in montagna? La soluzione peggiore è scappare: nonostante quello che si può pensare questo grande plantigrado è molto veloce e può superare quando corre i 50 km/H. L’orso è anche un buon scalatore e si arrampica sui rami degli alberi senza difficoltà. Per questo motivo la fuga o il tentativo di nascondersi in un posto alto non sono affatto consigliabili e potrebbero irritarlo ancora di più. L’orso come quasi tutti i selvatici si può spaventare semplicemente parlando ad alta voce mentre si cammina e facendo rumore. L’orso avvertirà la presenza umana e non si avvicinerà. Qui di seguito altri consigli utili nell’eventualità di un incontro ravvicinato con questo grande animale.
Se l’orso è lontano
Se si avvista un orso quando ancora siamo fuori dalla sua portata bisogna fermarsi subito, osservare cosa succede e tornare subito indietro da dove si è venuti.
Se l’orso è vicino
Se ci si trova vicini a un orso (meno di 100 m) la cosa migliore da fare è allontanarsi subito, ma senza correre. Bisogna indietreggiare oppure spostarsi lateralmente, così da aumentare le distanze mantenendo però un contatto visivo con l’animale. Meglio non gridare, non correre, non arrampicarsi sugli alberi e men che mai attaccare l’orso lanciandogli pietre o bastoni.
Se l’orso simula un attacco o ci attacca
Non è facile che un orso bruno, la razza che vive nel nostro Paese, attacchi l’uomo. È più facile, invece, che simuli un attacco per spaventare l’intruso. Se però l’orso dovesse davvero attaccare e arrivare al contatto fisico (pericoloso per la forza dell’animale: basta una zampata!) la cosa migliore da fare è sdraiarsi sulla pancia e rimanere immobili proteggendo la nuca con le mani. Consigliato tenere lo zaino che può servire a proteggere la schiena. Rialzarsi solo quando l’orso si è allontanato e avvisare subito la Forestale.
Cosa fare se si è con il cane
L’incontro con l’orso può diventare pericoloso se con noi c’è un cane. Il cane infatti può essere percepito come pericoloso e far scattare una reazione aggressiva. Rischiosa anche l’eventualità che il cane si allontani e poi torni da noi, spaventato, portandosi dietro l’orso. Per questo quando si passeggia in montagna è bene tenere il cane sempre al guinzaglio: non sarà un pericolo per i piccoli animali e non ci esporrà agli attacchi difensivi degli abitanti del bosco più temibili (orso, lupo…).
Perché l’orso si alza in piedi?
I film ci hanno abituati a temere l’orso soprattutto quando si alza sulle zampe posteriori: di sicuro con questa postura può fare davvero paura perché si mostra in tutta la sua mole.
Per gli esperti di fauna selvatica però non sempre si tratta di un atteggiamento minaccioso: l’orso non vede benissimo e alzarsi è un modo di valutare meglio cosa ha di fronte. Altre volte invece l’orso sembra attaccare esplicitamente con movimenti molto più aggressivi di corpo e zampe: anche in questo caso non sempre l’attacco è reale, può essere piuttosto un tentativo per scoraggiare e spaventare “l’intruso”.
Gli orsi “Made in Usa”
Negli Stati Uniti e in particolare nei parchi nazionali è un evento abbastanza comune incontrare un orso nero o un grizzly. Proprio nei parchi la presenza dei plantigradi è segnalata in modo molto chiaro con tabelle che danno anche le indicazioni su come comportarsi e avere un approccio con gli orsi, oltre che rispettoso, sicuro.
Si tratta di orsi molto diversi fra loro che quindi vanno “affrontati” in maniera differente.
Cosa fare se si incontra un orso nero
L’orso nero è un predatore a tutti gli effetti ed è pericoloso. Il consiglio che arriva direttamente dai ranger dei parchi se si si dovesse incontrare è di fuggire, nascondersi, e se raggiunti, colpirlo per difendersi.
Cosa fare se si incontra un grizzly
Il grizzly, che ha alcune caratteristiche in comune con il nostro orso bruno e, nonostante la grande stazza e la brutta fama che arriva da qualche film del passato, non ha di solito un atteggiamento predatorio. Se si dovesse incontrarlo vale sempre la stessa regola: la cosa migliore da fare è fingersi morti e aspettare che il grizzly si sia allontanato.
Lo spray anti-orso
Negli USA lo spray anti-orso è molto usato e perfino raccomandato durante le escursioni nei parchi e nelle altre aree abitate da orsi: si tratta di un particolare spray per la difesa al peperoncino che crea davanti all’animale una “nebbiolina” irritante in grado di dissuaderlo. In Italia questo tipo di spray è vietato: tentare di usare il comune spray al capsicum anti-aggressione è inutile: con gli orsi non funzionerebbe.
Attenzione a cibo e rifiuti
Per gli orsi vale (sia italiani che statunitensi) la regola aurea “mai nutrire i selvatici”. Portare o lasciare cibo agli animali selvatici (orsi, volpi, lupi…) va contro la loro natura e li può rendere “confidenti”, cioè meno schivi e riservati, più fiduciosi e quindi più esposti ai rischi del contatto con l’uomo. Inoltre l’offerta di cibo o l’abbandono di rifiuti commestibili può attirarli creando situazioni pericolose e difficili da gestire.
Lucia Fino