In tempi di ristrettezze tanti decidono di rimaneggiare i "pensieri" ricevuti per contenere le spese
I professionisti di questo tipo di pratica non sono mai mancati, anche se contrassegnati dallo stigma sociale. Ma con la crisi e il portafogli che si sgonfia la tentazione di “ricicciare” i regali ricevuti, e non particolarmente apprezzati, può diventare irresistibile anche per gli insospettabili.
Infatti, stando ai dati di una ricerca Coldiretti-Swg, più di un italiano su tre (36%) ricicla i doni pur di non rinunciare al tradizionale omaggio da mettere sotto l’albero di amici e parenti, facendo registrare un aumento del 3% rispetto al Natale 2011. Anche se resta alta la percentuale (51%) di chi dichiara di non essersi mai abbandonato a questa inclinazione e di non avere alcuna intenzione di farlo in futuro.
Riguardo alla fascia anagrafica, la tendenza alla rimessa in circolo dei regali è più assidua tra i giovani. Accompagnata dall’aumento dell’utilizzo di internet per fare “girare” la merce e per favorire le attività di compravendita.
In merito ai prodotti, il minore tasso di “riuso” va rilevato tra quelli dell’enogastronomia locale «che – dicono Coldiretti – alimentano i momenti di convivialità e rappresentano una tradizione consolidata del Belpaese, mentre più a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici che sono molto gettonati tra gli acquisti di Natale. Di certo comunque quest’anno aumentano del 3% gli italiani che intendono riciclare i regali di Natale anche per effetto record della spesa. Per le feste di fine anno le famiglie spenderanno in media 263.6 euro, con un calo del 9% rispetto all’anno scorso (elaborazioni Coldiretti su dati Deloitte). Un contenimento della spesa che – concludono dall’associazione di coltivatori – viene compensato in parte con il ricorso al riciclo ma anche con l’acquisto di regali meno costosi da parte del 62% degli italiani»