Grazie all'impianto pilota già funzionante nell'Azienda Agricola Virginio Chiesa, dagli scarti dell'ortaggio viene estratta la cutina che diventa resina vegetale per verniciare le latte alimentari
Dal campo al piatto, dal piatto di nuovo alla latta. È questo il nuovo ciclo di vita del pomodoro che, grazie all’idea dell’imprenditore agricolo Stefano Chiesa di Canneto sull’Oglio, nel Mantovano, può essere trasformato in una vernice vegetale, naturale e sana, da poter usare, appunto, a contatto con gli alimenti. La bioresina naturale fatta dal pomodoro, che permetterà di verniciare le latte alimentari con elementi naturali senza chimica, si è aggiudicata la vittoria nella categoria Crea degli Oscar Green 2017, il premio all’innovazione giovane nei campi assegnato da Coldiretti.
«Questa eco vernice – spiega la Coldiretti Lombardia – è alternativa a quelle sintetiche. Grazie a un impianto pilota, Stefano riesce a estrarre dalle bucce di pomodoro la cutina, una sostanza che diventa la base per una vernice bio vegetale unica al mondo».
Di fatto, alcuni Paesi europei hanno già manifestato l’interesse di affrancarsi dalla vecchia latta (in Francia sono già stati banditi) non solo per la conservazione del pomodoro ma anche di altri alimenti, il cui contatto con vernici sintetiche non risulta affatto sicuro per la salute.
«Nella nostra azienda – spiega l’imprenditore che, insieme con i genitori, il fratello e la sorella si occupa dell’Azienda Agricola Virginio Chiesa, attiva dal 1947 – le bucce di pomodoro vengono utilizzate sia per l’alimentazione degli animali sia nell’impianto di biogas dove spesso, al termine del processo, rimangono intatte. Abbiamo parlato di questo con i tecnici della SSICA (Stazione sperimentale per l’industria conserve alimentari di Parma) e siamo venuti a conoscenza di un trattamento per ottimizzare gli scarti del pomodoro e ricavarne speciali resine che risale addirittura al 1942, ma fu però abbandonato. Abbiamo quindi deciso di riportarlo in vita anche grazie ai finanziamenti europei».
È nato così, 5 anni fa, il progetto BiocopacPlus, finanziato con i fondi del programma Life, coordinato dalla SSICA e gestito da CFT S.p.A. di Parma, l’Azienda Chiesa e Salchi Metalcoat S.r.l. di Burago di Molgora (MB). All’interno dell’azienda agricola, l’impianto pilota, con una capacità di 100 kg/ora di bucce sta già dimostrando la validità del progetto che a breve verrà lanciato su larga scala.
La vernice bio-based – come spiegato dai ricercatori della della Ssica durante una giornata di studio dedicata al progetto – risponde alle esigenze di una produzione sostenibile e sicura per il consumatore, in diversi modi. Innazitutto riutilizzando i sottoprodotti dell’industria del pomodoro per produrre una vernice verde per l’imballaggio alimentare e riducendo gli scarti di pomodoro in conformità con le linee guida riportate nella direttiva rifiuti 2008/98/EC. Inoltre la produzione di una vernice naturale sicura per il consumatore risponde a un tema di grande attualità: la sicurezza dell’imballaggio e dei materiali di imballaggio. Infine, la ricerca fornisce un contenitore metallico sicuro e riciclabile e implementa la ricerca nel settore settore dei biomateriali utilizzati per packaging alimentare.