Wise Society : Arya, il dispositivo che misura l’inquinamento domestico

Arya, il dispositivo che misura l’inquinamento domestico

di Maria Enza Giannetto/Nabu
14 Novembre 2017

Sviluppato dalla startup Nova Smart Home, l'apparecchio monitora dentro casa parametri come CO2, polveri sottili, temperatura, luminosità, rumore e umidità

Si chiama Arya ed è un dispositivo che, come un oblò, è in grado di aiutare a monitorare parametri importanti quali la CO2, le polveri sottili, la temperatura, la luminosità, il rumore e l’umidità all’interno delle case. In una sola parola? Si tratta di un dispositivo capace di monitorare il livello di inquinamento indoor.

 

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Si chiama Arya ed è il dispositivo che la start up Nova Smart Home ha messo a punto per misurare l’inquinamento domestico, Foto: Ufficio stampa Press Play

Arya, la tecnologia al servizio del benessere in casa

Arya è il primo prodotto sviluppato da Nova Smart Home, startup all’interno dell’Incubatore I3P del Politecnico di Torino, nata con l’obiettivo di creare dispositivi per la casa progettati per l’utente attento alla sicurezza e al benessere.

«Il nostro obiettivo – spiegano Stefano Melis e Mattia Arimondo co-founder di Nova Smart Home – è quello di creare un ecosistema di dispositivi intelligenti che rispetti l’ambiente e chi ne fa parte. Quando abbiamo pensato e disegnato Arya abbiamo voluto creare un prodotto che potesse trasmettere consapevolezza dell’ambiente in cui viviamo. Solo conoscendo la reale qualità della casa è possibile capire come questa possa influire sulla nostra qualità di vita».

 

Come funziona Arya?

Un oggetto smart, quindi, in grado di imparare dalle nostre azioni e rispondere ai nostri bisogni. Primo tra tutti il bisogno di respirare aria salubre. Arya infatti, oltre a rilevare la concentrazione di CO2 e altri dati, visualizzandoli sul display e sull’applicazione per smartphone, si occupa di migliorare l’ambiente domestico suggerendo semplici azioni come aprire una finestra oppure interagendo con altri dispositivi connessi.

«Arya – spiegano gli ideatori – è un dispositivo connesso e come tale ha la possibilità di comunicare con altri oggetti intelligenti. Inoltre essendo in grado di raccogliere molte informazioni come la temperatura e la luminosità, è possibile, tramite l’app, impostare scenari personalizzati. Per esempio, quando andiamo a dormire e selezioniamo la modalità sonno, Arya potrà comunicare con lampadine intelligenti che si spegneranno in automatico, attiverà il termostato per settare una temperatura perfetta, imposterà la sveglia all’ora desiderata e durante tutta la notte terrà traccia del nostro sonno capendo i nostri movimenti notturni. Al momento del risveglio potrà ricreare insieme alle luci i colori dell’alba e tramite il suo display comunicarci le informazioni riguardanti le attività del giorno».

Arya, il dispostitivo sul comodino

Il dispositivo Arya oltre a rilevare l’inquinamento domestico e parametri come la concentrazione di CO2 e altri dati, si occupa di migliorare l’ambiente domestico suggerendo semplici azioni come aprire una finestra oppure interagendo con altri dispositivi connessi, Foto: Ufficio stampa Press Play

Soluzioni tecnologiche per vivere in maniera consapevole e sostenibile

Il tutto nell’ottica di una tecnologia sostenibile per l’ambiente e la persona.
«Oggi stiamo vivendo un periodo straordinario – affermano Melis e Arimondo – . Gli oggetti non sono più semplici oggetti, ma sono in grado di comunicare con noi. Nei prossimi anni vivremo sempre più i cambiamenti climatici e l’avanzamento tecnologico non dovrà essere visto come una semplice  conseguenza dell’innovazione, ma come un’opportunità: chi crea soluzioni tecnologiche per la casa ha il dovere di progettare in maniera sostenibile creando soluzioni che mettano l’uomo al centro del progetto e che diano la possibilità di essere consapevoli delle scelte e degli stili di vita quotidiani».

Per questo, da Arya, progettato da appena un anno, la startup ha messo le basi per nuovi prodotti che rendano più confortevole la casa.

«Abbiamo dato il via al nostro progetto– concludono -, costruendo un solido sistema tecnologico che ci permetterà in futuro di scalare la nostra soluzione non solo a case ma anche ad interi edifici, come scuole, o aziende. Abbiamo già in mente i prossimi dispositivi, ma non possiamo dire molto di più, solo che vogliamo occuparci di un altro grande problema ambientale che viene subito dopo l’inquinamento atmosferico, ovvero l’inquinamento sonoro. Vorremmo abbattere il rumore esterno creando delle vere e proprie zone di comfort all’interno della casa».

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