Haier, la prima società dell’elettronica cinese ad aver prodotto frigoriferi senza CFC, ha messo a punto la prima lavatrice/cyclette. Che sfrutta la pedalata per lavare i panni
Il gigante dell’elettronica cinese Haier ha messo in mostra le sue credenziali ecologiche all’Ifa 2010, la fiera della consumer electronics di Berlino. Accanto a televisori a risparmio energetico con schermi a Led la società ha deciso di presentare qualcosa di più stravagante: una lavatrice a pedali.
E se la prassi vuole che con i «bici generatori» vengano ormai alimentati anche i concerti, non meraviglia che la Haier abbia portato in mostra l’ennesima applicazione della propulsione umana. La logica alla base di questa scelta è semplice, mostrare ai consumatori, al pari di tutti gli altri grandi produttori di elettronica, il proprio impegno nei confronti della tutela ambientale. Sotto i riflettori tedeschi i visitatori hanno potuto ammirare l’eco-protitipo della compagnia, una lavatrice connessa ad una bici, a sua volta dotata di batteria agli ioni di litio al fine di incamerare l’energia cinetica prodotta dalle pedalate. Una volta in sella il sistema si accende e con venti minuti di sforzo si eseguirebbe un ciclo di lavaggio a freddo senza dover attingere energia dalla rete elettrica. Per l’Haier si è trattato solo di richiamo visivo nelle giornate fieristiche, ma non ha voluto escludere la possibilità di mettere mano all’idea e, magari, portarla un giorno sul mercato.