Ai vincitori, selezionati dall'Eurac, un centro di ricerca di Bolzano, è stato riconosciuto il lavoro per la tutela del territorio
L’edizione del concorso che premia il prato più bello dell’Alto Adige quest’anno era estesa anche a vigneti e frutteti. Una novità rispetto a quella prima pionieristica edizione svoltasi alcuni anni fa. Solo in quattro (dei 150 partecipanti) si sono portati a casa il riconoscimento e un premio in denaro del valore di 5000 euro elargito dall’Eurac-Accademia Europea di Bolzano, un centro di ricerca privato dove studiosi da ogni parte del mondo elaborano strategie sui temi più sensibili del nostro tempo e in particolare per il benessere dei territori di montagna.
La competizione del prato più bello ha l’obiettivo di premiare l’impegno degli agricoltori altoatesini e di far conoscere a tutti l’importanza del loro lavoro per la tutela del territorio. Ma il concorso ha un importante valore anche per la ricerca sull’ambiente alpino: esaminando i prati partecipanti, i biologi dell’Eurac raccolgono dati per capire in quali zone la biodiversità è più ricca, verificare come sta cambiando nel corso negli anni e guardare al futuro.
Per la cronaca al primo posto nella categoria dei vigneti si è classificato Martin Höller di Terlano. Il frutteto giudicato migliore si trova invece a Egna ed è di Marco Mittempergher. Per quanto riguarda i prati da sfalcio, i vincitori sono Benno Franzelin di Montagna per la categoria “prati a sfalcio annuale” e Josef Alois Pixner di San Martino in Passiria per la categoria “prati a più sfalci annuali”. «Curare campi e prati in modo da ottenere una buona resa – in termini di foraggio per il bestiame o di qualità della vendemmia – e garantire allo stesso tempo un ambiente adeguato al maggior numero di specie animali e vegetali possibile significa lavorare in modo ottimale – spiega la direttrice di Eurac Ulrike Tappeiner che come membro della giuria ha valutato i prati secondo criteri come biodiversità, resa, qualità del foraggio, cura del sottosuolo nei frutteti e vigneti e aspetti paesaggistici – Un’attenta gestione di queste superfici coltivate è importante non solo dal punto di vista agricolo o botanico. Incide per esempio anche sulla protezione delle acque sotterranee o sul turismo, e questo è il messaggio che vogliamo contribuire a diffondere con questo concorso».
Nei prossimi mesi i ricercatori dell’EURAC organizzeranno alcune visite ai prati vincitori aperte a tutti gli interessati.